«Non sono una star voglio restare diva di periferia»

L’attrice romana, premiata a Saint Vincent per la miniserie su Maria Montessori, parla del suo futuro: «I progetti su di me, li faccio solo io»

nostro inviato a Saint Vincent

Grinta e passione. Dolcezza e forza. Quando la incontri ti riconcili con il mondo della televisione. Sei lì, tra i saloni dell’Hotel Billia di Saint Vincent, quello dove fanno poche ore di sonno i clienti spennati al casinò, e assisti a questo continuo andirivieni di signore e signorine protagoniste e semi protagoniste di soap, serie tv, fiction. Scollature mozzafiato, sorrisi tirati, insomma ragazze in cerca di fama... del resto siamo al premio dedicato alla fiction. Poi ti compare lei, con quel faccino pulito, il maglione grosso, il sorriso delicato e la parola franca... Ah, finalmente Paola Cortellesi...
L’attrice ha vinto il premio come migliore interprete per il film tv sulla Montessori, la pedagogista che ha rivoluzionato il modo di crescere i bambini. Sul palco, nella serata di gala, tra tanti vestiti lunghi, era l’unica in pantaloni e con una spallina che non riusciva a stare al suo posto.
Paola, proprio non ce la fa a fare la star...
«E che devo fare? Ognuno è fatto a suo modo. Sono nata e cresciuta in un quartiere di periferia romana. Ho avuto la grande fortuna di entrare nel mondo del teatro e soprattutto la forza di realizzare progetti in cui mi rispecchiavo e in cui credevo».
Come quello sulla Montessori, premiato dal successo.
«È stata la mia prima fiction. Avevo avuto altre proposte ma quando è arrivata questa, ho capito che era quella giusta. Volevano un’attrice moderna per incarnare una donna forte, coraggiosa che ha saputo combattere contro tutti e realizzare grandi idee. Non potevo chiedere di meglio».
Il produttore, Valsecchi, l’ha cercata dopo averla vista recitare nello spettacolo teatrale dedicato ai drammi delle donne sul lavoro, Gli ultimi saranno i primi, dove è capace di incarnare da sola molti ruoli...
«Vero, quello spettacolo mi ha dato moltissimo. Tre anni di repliche, appena finite. Ne è venuto fuori anche un dvd che ha fatto un passaggio su Sky. Adesso stiamo pensando alla versione cinematografica, ovviamente con altri attori, non posso certo fare io tutti i ruoli. Sceneggiatore è il regista Riccardo Milani (suo compagno nella vita)».
Cinema, teatro, musica, Tv, lei è una delle poche attrici italiane capace di passare con ottimi risultati da un genere all’altro.
«Ma non è vero... in Italia siamo pieni di attrici eclettiche e meravigliose. Lungi da me dal paragonarmi, però nel mio piccolo cerco di ispirarmi a monumenti come Anna Magnani, Monica Vitti e Franca Valeri... Cambiare generi e ruoli è una continua rigenerazione, l’unica possibilità per non rimanere ingabbiati, per continuare a crescere».
Si è messa anche a fare la doppiatrice...
«Per un film meraviglioso come Persepolis, il racconto autobiografico a fumetti dell’iraniana ribelle Marjane Satrapi... che andrà agli Oscar, ovviamente con la voce originale, non la mia».
Intanto sta studiando un altro film per la Tv: drammi di altre donne, quelle deportate ad Auschwitz...
«Vedremo, non ho ancora deciso... ma è un lavoro molto interessante. È tratto dal libro Meglio non sapere che racconta la vita di due sorelle sopravvissute al campo di concentramento».
Ma di show televisivi non ne vuole più sapere?
«Faccio qualche incursione nel programma della Dandini, Parla con me. Ci proverò solo con qualche proposta interessante. Per ora preferisco dedicarmi a una esperienza molto importante: il teatro con i ragazzi di periferia. Mi è stata affidata insieme con Valerio Mastandrea la direzione del teatro del Quarticciolo: inauguriamo la nostra stagione a fine febbraio. Terremo anche dei corsi per tecnici teatrali... speriamo di inculcare in qualche ragazzo una scintilla d’amore per questo mestiere».
Ma su di lei si fanno progetti di un «one-woman-show», magari su Raiuno...
«Non per fare la femminista a tutti i costi, ma...

su di me i progetti li faccio solo io. Comunque, una trasmissione così bisogna sentirsela molto. Ho dato tanto per Nessun dorma (Raidue, 2004) e per lo show con Morandi su Raiuno (Uno di noi)... ora la direzione è il cinema e il teatro, poi si vedrà».

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