Antonello Venditti non ha mai mezze misure e neanche stavolta si smentisce. Sono quarant'anni dall'uscita del brano Notte prima degli esami (contenuto nel disco Cuore, che sarà ristampato il 14 giugno) e lui li celebra con un tour che debutta il 19 maggio in una Arena di Verona già esaurita e che poi passerà il 18, 19 e 21 giugno alle Terme di Caracalla, anche queste ormai esaurite. Poi ci saranno un tour estivo, in partenza il 13 luglio da Pistoia, che toccherà luoghi prestigiosi prima di trasformarsi in un giro dei palasport a dicembre. Insomma, le canzoni popolari sono compagne di vita per generazioni e nessuno può negare che Notte prima degli esami sia una di queste («Notte di lacrime e preghiere, la matematica non sarà mai il mio mestiere» sono versi stracantati da chiunque sia alla vigilia di un esame).
Fin qui le notizie di cronaca.
Ma l'incontro di ieri al Ministero della Cultura, alla presenza del ministro Sangiuliano (in ritardo per impegni istituzionali) e del sottosegretario Mazzi, ha aperto anche le porte di un progetto che va ben oltre la celebrazione di un brano. «C'è un lungo avvicinamento perché la musica popolare contemporanea entri in Costituzione. È l'unica arte non riconosciuta. Abbiamo bisogno di questo, di essere riconosciuti» ha spiegato Antonello Venditti. L'obiettivo è sacrosanto. «Perché una volta che si riconosce il principio, come è stato per lo sport, la stessa direttrice ci porta lì dritto. Abbiamo elaborato proprio un disegno di legge portato avanti dall'avvocato Luca Pardo» ha detto il cantautore sperando «che le forze politiche lo approvino». Di certo, la musica leggera popolare è una forma d'arte assai trascurata non solo dal legislatore ma spesso anche da chi ne è protagonista. Quindi ben venga l'idea di Venditti: «Non è affatto vero che, come qualcuno ha detto, con la musica non si mangia. La musica contemporanea popolare dà da mangiare a tutti gli altri mondi. Il cinema ha tutti gli onori e noi tutti gli oneri». Applausi. Infine una battuta che scatenato polemiche: «La polizia deve accompagnare le manifestazioni invece di opporvisi. Se la manifestazione è autorizzata la deve accompagnare e difendere.
In un paese democratico la polizia sta lì per stabilire l'ordine pubblico e non il disordine pubblico». Pronta la replica: «Essere autorizzati non vuol dire affatto fare tutto quello che passa per la propria testa», ha replicato Valter Mazzetti, segretario generale Fsp Polizia di Stato.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.