Nove ore di arte: una festa per Milano Il museo del Novecento svela i tesori

Apertura straordinaria dell’esposizione dalle 16 all’una per ammirare le 400 opere esposte in 8mila metri quadrati: una festa per tutta Milano

Nove ore di arte: una festa per Milano 
Il museo del Novecento svela i tesori

Una festa di nove ore per inaugurare il museo del Novecento, firmato da Italo Rota e Fabio Fornasari. Un decennio all’ora scorrerà nella piazza al ritmo della colonna sonora del Ventesimo secolo. Ieri la festa riservata a intellettuali, direttori di museo e personaggi del mondo dell’arte e dello spettacolo: tra i presenti il presidente della Rai Sergio Garimberti, il direttore del Corriere della Sera Ferruccio De Bortoli, Roberta Armani e Rita Caltagiorne, il giornalisti Gigi Marzullo e Lina Sotis, l’architetto Mario Botta, il presidente della Camera della Moda Mario Boselli, Giancarlo Pagliarini e l’ex sindaco Carlo Tognoli, il sovrintendente alla Scala Stephane Lissner, Vittorio Sgarbi. Oggi apertura straordinaria dalla 16 all’una per permettere a tutti di ammirare le oltre 400 opere esposte negli 8mila metri quadrati di spazi espositivi vista Duomo. L’opera ha richiesto 1.100 giorni di lavoro e un investimento di 28 milioni di euro: «Uno spazio da visitare con il corpo per entrare in contatto con una serie infinita di capolavori» per l’architetto Rota. «Rota ha superato le mie aspettative - il commento di Vittorio Sgarbi - lo spazio è interessante e il museo è ben riuscito». «L’importanza di questo museo è grandissima. Mi ha fatto molto piacere soprattutto sapere che l’orribile edificio dell’Arengario veniva trasformato in modo mirabile». Parola di Gillo Dorfles.
Dal Quarto stato di Pellizza da Volpedo al soffitto di Lucio Fontana, «staccato» dal ristorante dell’hotel del Golfo all’isola d’Elba. Tra la base della scala elicoidale che «richiama quella iniziatica dei Musei Vaticani» all’ultimo piano illuminato dal Neon di Fontana, le civiche raccolte rimaste per decenni nell’ombra dei magazzini. «Collezioni importanti all’interno di un edificio che è parte della storia del XX secolo - il commento del sindaco - destinato a diventare un punto di riferimento per i milanesi rafforzando l’identità di Milano e allo stesso tempo il suo prestigio internazionale a livello culturale».
I clown della scuola di Arti circensi e teatrali accoglieranno i visitatori, per sottofondo i brani che hanno fatto la storia della musica del Novecento: da Stravinskij al Tango viola di Franco Casavola, Lo shampoo di Gaber, Vengo anch’io, no tu no di Jannacci, Le mille bolle blu di Mina per finire con il jazz di Giorgio Gaslini e Nino Rota. A fare gli onori di casa il critico e filosofo Gillo Dorfles, con lui Marisa Merz, tra i protagonisti dell’Arte Povera, lo stilista Elio Fiorucci, Ornella Vanoni, il regista Silvio Soldini, lo chef Gualtiero Marchesi, Camila Raznovich, Martina Colombari e Martina Mondadori. Dalle 16 il divertimento Ensemble allieterà i visitatori, mentre dalle 20 si parlerà della musica leggera.


Da domani il museo, diretto da Marina Pugliese, sarà aperto il lunedì dalle 14,30 alle 19,30, martedì, mercoledì, venerdì e domenica 9,30 alle 19,30, orario prolungato fino alle 22,30 il giovedì e il sabato. Ma per i milanesi le buone notizie non sono finite: fino al 28 marzo, infatti, l’ingresso sarà gratuito.

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