Italia e Russia insieme intensificano i progetti di ricerca nel settore nucleare. É il ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca, Mariastella Gelmini ad annunciare che i due paesi andranno avanti con i progetti di collaborazione in campo di ricerca scientifica sul nucleare, «tanto più dopo l'incidente in Giappone, che ha messo in luce l'importanza della diversificazione e della sicurezza», spiega la Gelmini. Il ministro si trova a Mosca dove ha aperto ufficialmente l'anno della cultura e della lingua italiana in Russia, accogliendo nell'ambasciata della capitale l'opera di Raffaello la Dama con liocorno.
La visita del ministro a Mosca, dove ha incontrato l'omologo russo Andrey Fursenko, aveva soprattutto lo scopo di discutere i temi della ricerca e della collaborazione tra atenei con i partner russi.
«In questo senso abbiamo ribadito l'intenzione di andare avanti con Ignitor, -annuncia il ministro- il progetto di ricerca sulla fusione nucleare che risulta ancora più importante dopo i fatti del Giappone, perché la diversificazione delle fonti di energia e la sicurezza sono aspetti ormai fondamentali». Proposto dal professore Bruno Coppi ordinario del MIT,l'Istituto di ricerca del Massachusetts, Ignitor è un esperimento scientifico mirante alla creazione di un prototipo di reattore basato sulla fusione e non sulla fissione nucleare, come quelli in uso oggi. L'Italia lavora al progetto con l'istituto Kurchatov di Mosca, ma di recente, precisa la Gelmini , «ha manifestato interesse anche il presidente Barack Obama».
L'Italia ha messo a disposizione dal 2010 50 milioni di euro, attraverso accordi con gli Enti e complessivamente il progetto costerà 75 milioni di euro. Per ora la collaborazione è ferma a una lettera di intenti, ma entro sei mesi, assicura il ministro, i due comitati scientifici russo e italiano arriveranno a un accordo attuativo che poi verrà firmato dai due paesi.
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