Numerosi i vantaggi introdotti dai pionieri della Scuola italiana

Sempre più spesso, in campo dentistico, si sente parlare di impianti a carico immediato, una nozione ormai ampiamente accettata dalla comunità scientifica. «Fu la Scuola Italiana d'implantologia, la prima al mondo ad introdurre e ad applicare con successo, già dal 1959, questa metodica», afferma il dottor Silvano Tramonte, direttore sanitario dei Centri Implantologici Tramonte a Stezzano (Bg) e Milano (www.tramonte.com), autore del protocollo della Scuola Italiana d'implantologia, adottato anche al corso di implantologia elettrosaldata dell'università di Chieti. «Si basa su impianti appositamente progettati per supportare denti fissi, sia pure provvisori, immediatamente dopo l'inserimento. In pratica, chi deve sottoporsi ad una o più estrazioni dentarie, oppure ha bisogno di una protesi definitiva può, nel corso di un'unica seduta, ricevere già i denti provvisori fissi».
Ecco nei dettagli in che cosa consiste: «attraverso un minuscolo foro, viene inserita una vite in titanio, che va ad occupare quello che era il posto della radice del dente. Il dente artificiale provvisorio viene quindi applicato immediatamente, mentre nel giro di 60-90 giorni, si realizzeranno i denti definitivi». Grande il risparmio biologico: la distruzione di tessuto osseo, inevitabile per l'inserimento degli impianti, si riduce di oltre l'80% rispetto alle metodiche svedesi ed americane. «Riuscire a curare senza aggredire è uno dei sogni più antichi dell'uomo, ed è proprio questo l'obiettivo della bio-implantologia: un approccio rispettoso e mini-invasivo, che da sempre caratterizza la Scuola italiana», sottolinea il dottor Tramonte. Un altro strumento fonda,entale è la saldatrice endoralee, messoa punto dagliitaliani . «Grazie ad essa è possibile realizzare all'interno del cavo orale vere e proprie strutture implantari invisibili dall'esterno, ma che conferiscono all'implanto-protesi un'elevata stabilità», afferma l'esperto.
«L'impianto assorbe e disperde perfettamente i carichi, anche durante le fasi di guarigione e in presenza di carenza d'osso, così da consentire la risoluzione di casi che altrimenti richiederebbero complesse chirurgie ricostruttive per adeguare le quantità ossee agli impianti.

L'Italia è la culla della civiltà ed ha dato i natali anche all'implantologia di carico immediato, che ormai può vantare ben 50 anni di pratica clinica ed ha il primato dell'introduzione del titanio da parte di uno dei suoi pionieri Stefano Tramonte, mio padre».

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