La Camera dei deputati ha approvato un importante provvedimento per il rilancio del mercato dell’usato nautico. Il provvedimento - condiviso da Ucina-Confindustria Nautica e da Assilea - era inserito nella legge di conversione del decreto sulle semplificazioni fiscali (relatore Gianfranco Conte, presidente della VI Commissione Finanze).
In pratica la novità consiste nell’applicazione del cosiddetto «regime del margine Iva» anche alle rivendite di contratti di leasing acquisiti da clienti privati. Esempio: nella compravendita di un contratto di leasing, l’Iva veniva pagata sia dal primo utilizzatore sia da quelli successivi. Con il nuovo provvedimento, nel momento in cui un cantiere subentra in un contratto di leasing ritirando l’unità usata, l’importo dell’Iva non verrà più calcolato sull’intero valore del contratto, ma solo sul margine di realizzo di vendita, ovvero la differenza tra il prezzo pagato dal cantiere al locatario privato e quello a cui il cantiere lo rivenderà a un nuovo utilizzatore.
Nell’ottica della semplificazione fiscale indicata dal legislatore nel titolo del provvedimento, esso può rappresentare un buon presupposto per dare nuovo impulso al mercato del leasing nautico, una realtà che, al 31 dicembre 2011, valeva 613 milioni di euro e, più in generale, riattivare il mercato dell’usato nel nostro Paese. Nel quinquennio precedente il 2009, il leasing nautico ha fruttato all’erario 800 milioni di euro di Iva.
Secondo Maurizio Lazzaroni, presidente Assilea, «si può rappresentare questa norma di semplificazione e buon senso come la vittoria in un Act di avvicinamento alla Coppa America: un passo utile a muovere il mercato, a sostegno della ripresa. Al nostro settore infonde energia che ci aiuta ad affrontare la sfida insieme al settore della nautica da diporto italiana per riconfermare quel ruolo di leader che senza dubbio gli spetta».
La disposizione è un’ulteriore tessera che si va ad aggiungere al mosaico di iniziative recentemente varate dal governo per il rilancio della nautica italiana, chiamata da qualche anno a fronteggiare una contrazione di fatturato senza precedenti, soprattutto sul mercato interno. Ricordiamo in particolare le numerose novità d’interesse per il comparto contenute nel Decreto Liberalizzazioni, approvato definitivamente nelle scorse settimane, a partire dalla trasformazione della tassa di stazionamento in imposta di possesso sul bene e modificata da tassa giornaliera a tassa annuale, con conseguente riduzione degli importi compresa tra il 50% e il 90% rispetto a quelli originariamente previsti.
Tra le altre iniziative ci sono la semplificazione delle procedure relative alla realizzazione di porti turistici attraverso lo strumento del project financing, la semplificazione dell’attività di «noleggio occasionale» che consente ai proprietari di unità superiori ai 10 metri di poter esercitare in prima persona la locazione, la semplificazione del regime doganale delle navi da diporto extra Ue, che consentirà ai porti italiani di diventare home port per le grandi unità estere (oltre i 24 metri). Novità anche per il regime dell’export: la semplificazione prevede che le unità possano intendersi destinate al consumo dentro o fuori dal territorio doganale su semplice rilascio di una dichiarazione rispettivamente di importazione o esportazione definitiva da parte dell’armatore con un grande risparmio di tempo e riduzione della burocrazia.
Dice Anton Francesco Albertoni, presidente di Ucina: «Ringrazio il presidente Gianfranco Conte e l’onorevole Laboccetta per il lavoro svolto in commissione e il governo per aver voluto dare un ulteriore segnale di sostegno a un comparto che rappresenta un’eccellenza dell’industria manifatturiera italiana. Con la nuova tassa di possesso la nautica italiana contribuisce al risanamento del Paese, ma Ucina è fortemente impegnata a promuovere azioni di rilancio del settore perché il vero contributo che possiamo dare è tornare a crescere».
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