Nuova sfida di Ahmadinejad all’Occidente l’Iran lancia il primo missile per satelliti

Ufficialmente il razzo ha fini civili ma potrebbe essere utilizzato anche per operazioni militari

Il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad lancia una nuova sfida all'Occidente e una minaccia verso Israele, inaugurando ieri un nuovo centro spaziale militare dal quale è stato lanciato un ancor misterioso vettore, ufficialmente destinato a mettere in orbita pacifici satelliti, ma che ha evidenti applicazioni militari. Il centro spaziale si trova in una zona desertica nella provincia settentrionale di Semnan e comprende, oltre al complesso di lancio e ai relativi impianti, anche un centro di comando e controllo sotterraneo. Il razzo sperimentale, Kavoshkar 1 (Ricercatore 1), è stato mostrato dalle tv iraniane mentre accelerava verso il cielo, ma non è stato fornito alcun dettaglio sulle caratteristiche del vettore.
Queste informazioni sono però in possesso dell’intelligence Usa, che ha seguito preparazione del test e traiettoria del razzo. La Casa Bianca ha commentato negativamente il lancio di ieri. «Azioni del genere - ha detto un portavoce - isolano sempre di più il regime e il popolo iraniano dalla comunità internazionale». I rapporti tra Usa e Iran sono notevolmente peggiorati negli ultimi anni, da quando il Paese degli ayatollah ha intrapreso un programma nucleare che non sembra avere solo fini civili. Il vettore partito ieri potrebbe essere un derivato del missile balistico Shahab 3, convertito per il ruolo spaziale. L'Iran afferma che questo lancio prelude a una successiva missione nell'arco di un anno e che porterà in orbita il primo satellite scientifico interamente realizzato in Iran: si chiamerà, ha detto Ahmadinejad, che ha personalmente premuto il pulsante di lancio, Omid (speranza). Il piano spaziale iraniano intende si prefigge di mettere in orbita entro il 2010 almeno quattro satelliti, naturalmente pacifici: per telecomunicazioni. Posto che i satelliti per telecomunicazioni hanno anche applicazioni militari, è chiaro che l'Iran intende mettere in orbita rudimentali satelliti da osservazione per sorvegliare Israele e quanto accade nella regione. Piccoli satelliti di questo tipo, dotati di fotocamere ottiche diurne, sono alla portata dell'Iran, specie se qualche Paese, come la Russia, fornirà tecnologie e assistenza. Nell'ottobre 2005 un razzo russo mise in orbita il satellite scientifico Sina-1, frutto di un progetto di collaborazione. Lo scorso febbraio invece l'Iran ha lanciato un razzo sonda atmosferico, che avrebbe raggiunto una quota di 150 chilometri.

Un nuovo vettore che fosse capace di mettere in orbita bassa (tra 150 e 500 km di quota) satelliti spia costituirebbe una grave minaccia per Israele, senza contare che il razzo potrebbe anche essere anche trasformato in missile balistico a lungo raggio.

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