
Ogni giorno un passo avanti per l’Intelligenza Artificiale, che ormai sembra sempre più umana (anzi, una conversazione con ChatGPT, o Gemini, o Copilot, o Grok, può essere più appagante di quella col vostro vicino di casa). Ma anche nella robotica. Abbiamo visto robot che fanno i camerieri, cani robot che possono fungere da forze dell’ordine, robot che costruiscono copie di se stessi, e adesso, udite udite, l’Università della California a Santa Barbara (UCSB) ha progettato un nuovo robot composto da parti microrobotiche programmabili.
Il risultato è stato ottenuto studiando le cellule durante lo sviluppo embrionale. Per un etologo questo può ricordare un formicaio (che è chiamato Superorganismo, poiché ogni singola formica si comporta come una piccola parte di un unico organismo). In pratica possiamo vedere un robot composto di un materiale che può passare dallo stato solido a quello liquido. Ehi, ehi, ehi, cosa? Dallo stato solido allo stato liquido e viceversa? Macché formicaio.
A noi della generazione X (anche se ci chiamano boomer, sbagliando), cresciuti con Terminator, invece ha ricordato un’altra cosa: insomma, è il T-1000 di Terminator 2! Peccato che i viaggi nel tempo non siano e non saranno mai possibili se non nei film, altrimenti ci metteremmo subito alla ricerca di Sarah Connor.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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