Il sogno dei pescatori alla fine si è avverato. Ci sono voluti sedici anni di traslochi, di battaglie e di polemiche roventi con l'Autorità portuale per trovare una casa nella vecchia Darsena. Un luogo dove ormeggiare le proprie barche, collocare le reti per la pesca, realizzare un mercato ittico, senza sentirsi degli intrusi o degli ospiti scomodi. Ora, come anticipato a luglio dal Giornale, grazie all'accordo siglato con il Comune, ventotto pescatori professionisti hanno ricevuto l'autorizzazione a svolgere la propria attività in una porzione della vecchia Darsena: Calata Vignoso. A ciascuno di essi nei prossimi giorni verrà consegnato un tagliando identificativo da esporre su tutte le imbarcazioni, pena lo sgombero coattivo dallo specchio acqueo della Darsena. Altri due posti saranno invece riservati ai pescatori in transito, in caso di emergenze. «Finalmente abbiamo il nostro miglio d'oro: 1852 metri per la pesca, da ponte dei Mille all'Acquario!», gongola Raffaele Borriello, presidente dell'associazione pescatori professionisti. Ai nuovi «inquilini» della Darsena il Comune ha chiesto di presentare entro sei mesi un progetto per la vendita del pesce. L'idea è quella di un mercato galleggiante, su due piani, dove i genovesi potranno trovare i banchetti allestiti dai pescatori. Del progetto è stato incaricato l'architetto Domenico Podestà. I finanziamenti arrivano dal Fep (fondi europei per la pesca). Accanto al nuovo mercato ittico, sarà ormeggiato il peschereccio «Speranza» dell'associazione onlus «Crescere con noi»: una barca permanente a bordo della quale i pescatori faranno da Ciceroni ai bimbi delle scuole elementari e dell'ospedale Gaslini. «C'era bisogno di mettere un po' di ordine in un ambito troppo confuso e affollato», spiega Roberta Morgano, assessore alla valorizzazione dei litorali che insieme al collega al Patrimonio, Bruno Pastorino, ha presentato la proposta di riqualificazione della Darsena. Se Calata Vignoso sarà la nuova casa dei pescatori, a Calata Andalò De Negri entro due mesi verrà posizionato il sommergibile Nazario Sauro, che amplierà di 80 metri il Museo del Mare. Accanto al sommergibile, l'istituto Nautico che ha mantenuto le sue cinque barche. Dall'altra parte dello specchio acqueo ecco Urban Lab, la barca che contiene gli uffici per l'elaborazione del nuovo piano regolatore. Il nuovo affresco della Darsena è stato reso possibile grazie alla sentenza del Tribunale di Genova dello scorso febbraio che ha confermato il Comune come proprietario del complesso della Darsena municipale, compreso lo specchio acqueo antistante.
I giudici hanno messo fine a una lunga controversia relativa alla proprietà dell'area che per molti anni aveva opposto la civica amministrazione all'autorità portuale. Ed è un ritorno al passato: nel 1870 la Darsena, attraverso una convenzione, era stata ceduta dallo Stato al Comune di Genova.
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