Malpensa - Seppur con qualche chilo in più rispetto al proprio peso forma, come dimostrato dalle fotografie pubblicate nei giorni scorsi, Ronaldinho non ha perso lo smalto nel saltare gli avversari. Ieri mattina - travestiti da giornalisti - ce n’erano un bel po’ ad aspettarlo alla Malpensa, al ritorno dalle sue vacanze brasiliane. Atterrato alle 13.03 dal volo partito da San Paolo in compagnia di Pato, Dinho ha però preferito evitare le domande dei giornalisti, fuggendo da un’uscita secondaria per raggiungere la propria abitazione di Galliate, dove si è rintanato fino a questa mattina, quando raggiungerà Milanello con i compagni per dare il via alla nuova stagione rossonera. Smentito direttamente dalla società di via Turati un possibile incontro tra il fratello procuratore Roberto de Assis e Galliani, Ronaldinho incontrerà la dirigenza rossonera, arricchita dalla presenza di Silvio Berlusconi, solamente questa mattina. E davanti a uno dei suoi più grandi estimatori, dovrà diradare le nubi sul proprio futuro: chissà che Silvio Berlusconi non lo convinca a restare, magari facendogli fare un altro giuramento come quello strappatogli nel luglio dell’anno scorso.
La presenza del premier al raduno del suo Milan può essere letta in questa maniera. Quando Berlusconi si muove in direzione di Milanello, difficilmente lo fa per dare delle cattive notizie al popolo rossonero: successe così un anno fa quando bloccò l’imminente passaggio di Pirlo al Chelsea e aprì il portafoglio per accontentare l’incessante richiesta di Leonardo di avere un attaccante (arrivò Huntelaar), un copione che potrebbe ripetersi anche quest’oggi, dato che nella serata di ieri il Milan ha nuovamente ribadito l’inesistenza di offerte per il brasiliano e la sua incedibilità. Al momento l’unico ad aver ricevuto delle avance decise è Ronaldinho che però non ha ancora ha comunicato nulla al Milan: per lui si sono mossi Los Angeles Galaxy e Flamengo, entrambi pronti a ricoprire d’oro il 30enne, ma entrambi decisi a non versare un solo euro nelle casse rossonere. Evidente che, stando così le cose, le trattative non abbiano alcun margine di manovra, almeno per la gioia di Alexandre Pato che ieri alla Malpensa, dopo aver benedetto l’arrivo di Allegri, «se facciamo bene, possiamo vincere scudetto e Champions», ha lanciato un appello a Ronaldinho: «Spero che resti, perché è anche un mio grande amico».
Ma le «grane» del nuovo Milan non si fermano al solo numero 80. Con Abbiati che ieri ha rinnovato fino al 2013 il proprio contratto con il Milan, un altro big che potrebbe lasciare subito quella che è la sua casa da undici anni è Gennaro Gattuso, ancora una volta molto indeciso se proseguire o meno la sua carriera in rossonero, dopo che già nel 2008 era stato molto vicino a lasciare Milano destinazione Monaco. Anche lui dovrà parlare con Allegri quando raggiungerà il ritiro assieme agli altri giocatori reduci dal Mondiale e capire che ruolo avrà nel nuovo Milan prima di decidere se accettare o meno le offerte greche.
A tutto questo va aggiunta la contestazione annunciata nei confronti dell’immobilismo societario dai tifosi rossoneri che dalle 10 di questa mattina (giocatori e dirigenti sono attesi per l’ora di pranzo) presidieranno i varchi del centro sportivo rossonero per manifestare il proprio disappunto nei confronti di una nuova campagna acquisti all’insegna dell’austerity.
Con il neo tecnico Allegri, verranno presentati il 33enne Yepes, il portiere Amelia e il giovane difensore greco Socratis Papastathopoulos: troppo poco per solleticare gli umori di una tifoseria ormai delusa dal (presunto) disamoramento di Berlusconi per i colori rossoneri.Ronaldinho, Gattuso, tifosi sul piede di guerra. Oggi il Milan ricomincia con un bel po’ di grane: oltre alle rassicurazioni serve un coupe de théâtre. Che Berlusconi sia a Milanello anche per questo?
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