Il nuovo playboy? Leggero, british o felliniano

Paola Bulbarelli

da Milano

Forse il prototipo è proprio lui, Matteo Marzotto. Perfetto quando indossa un abito (ovviamente su misura, da sartoria, scarpe fatte a mano dal calzolaio). Perfetto in tenuta sport, ma sport da campione, da ciclista alla Bettini o pilota da Parigi Dakar. È questo il nuovo spirito, la strada percorsa da quasi tutti gli stilisti, aziende comprese. Lo dicono a Firenze al Pitti, lo confermano a Milano durante la prima giornata di moda maschile per l’estate 2007. Il guardaroba del vero uomo è prima di tutto da vero atleta. Impera lo charme sportivo, l’eleganza inglese che si coniuga alla fisicità coltivata attraverso l’esercizio. Bisogna essere campioni nella testa e aver voglia di vincere. Lo dice a chiare lettere la bella collezione di Oswald Boateng, direttore creativo menswear di Givenchy, convinto che lo stile british sia quello giusto. Lo stilista anglo-ghanese (splendido fisico sportivo) punta su sartorialità impeccabile, con tocchi di eccentricità, che si esprime nel soprabito celeste con cravattino sottile, nel tuxedo gessato blu violaceo, ma pure nei jeans bianchi e camicie con gemelli, e un look sportivo d'altri tempi, con pullover da tennisti e canottiere che si appoggiano morbidamente sui muscoli. Tante le calzature sportive, prodotte da Diadora.
È un'Inghilterra sportiva e aristocratica anche quella dei college e dei club portata in passerella da Missoni, che evoca il mondo del golf dipingendo la figura di un playboy intellettuale come Lord Alfred Douglas, conosciuto come Bosie, partner e amico di Oscar Wilde. Uno che indossa lo smoking, ma con i bermuda, il gilet e la giacca a fantasia, pull a doppia V incrociata, pantaloni stretti e leggeri in tinte pastello, completi di lino, maglioncini a fantasie di mosaici moreschi che finiscono nei pantaloni al posto delle camicie. Altra musica da Costume National che si tiene ben stretto il concetto sartoriale ma con un senso di maggiore libertà. «Ho sempre più voglia di cose semplici e sexy, che in certi momenti danno la sensazione di essere nudi», dice lo stilista Ennio Capasa. E allora giacche comode, corte e asciutte, camicie di garza di seta o rete di lino, pantaloni in 3 tagli (ampi, a sigaretta, larghi e stretti al fondo).

È sexy anche l’uomo di Rocco Barocco, si rifà addirittura ai felliniani vitelloni che animavano le coste romagnole. Si vestono di blu e dei colori del mare. Quel mare, non italiano però, che ha pure ispirato l’inglesissima Vivienne Westwood.

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