Con 187 sì, 17 no e 22 astenuti il Senato dà il via al ddl che dimezzerà i finanziamenti pubblici ai partiti, devolvendo la rata di luglio alla popolazione colpita dai terremoti in Abruzzo e in Emilia. Il voto sul provvedimento, passato alla Camera lo scorso 24 maggio, ha visto contrari alla decisione l'Idv e Antonio del Pennino (Pri), mentre la Lega si è astenuta.
Le popolazioni colpite dal sisma riceveranno 91 milioni di euro nel 2012 e 74 milioni nel 2013, per un totale di 165 milioni di fondi. Con il sì al ddl arrivano anche le nuove misure per garantire trasparenza e controlli sui rendiconti.
Il 70% dei finanziamenti sarà corrisposto come rimborso spese per le consultazioni elettorali e contributo per l'attività politica, il 30% (pari a 27.300.000 euro) come cofinanziamento. Ai partiti andranno 50 centesimi per ogni euro donato da persone fisiche o enti. I contributi non potranno superare i 10mila euro l'anno. Inoltre subiranno una contrazione del 5% se il partito non potrà garantire la parità dei sessi. Se quindi più di due terzi dei propri candidati saranno dello stesso sesso.
Ridotte in via transitoria del 10% le rate dei rimborsi relativi alle elezioni svoltesi prima dell'entrata in vigore della legge. Per ottenere i finanziamenti inoltre i partiti dovranno ottenere almeno il 2% alla Camera o avere almeno un eletto. Dovranno oltretutto avere un atto constitutivo e uno statuto conforme ai principi democratici, con riguardo a candidati, minoranze e diritti degli iscritti.
Gli
investimenti dei partiti saranno limitati ai titoli di Stato dei paesi membri dell'Ue e non sarà più possibile prendere in affitto o acquistare immobili da eletti nel parlamento europeo, nazionale o nei Consigli regionali.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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