Bruxelles - Finalmente è arrivata l'intesa, che in Belgio mancava da oltre un anno e mezzo. Dopo diciotto mesi di guida di un governo per gli affari correnti, che aveva supplito alla mancanza di un governo effettivo, a Bruxelles sembra che si sia raggiunto un accordo sulla direzione da far prendere al paese, che sarà presentato martedì prossimo al voto del Parlamento. Una serie di nuove riforme, messe a punto in vari incontri - l'ultimo conclusosi stamattina - che mette fine al periodo di crisi più lungo di sempre.
I partiti francofoni e di lingua olandese hanno raggiunto un accordo globale che prevede una serie di riforme, compresa una riforma istituzionale che porterà maggiori poteri alle regioni, sbloccando i trecapitoli che rimanevano aperti. Inoltre la nuova intesa prevede l'allungamento della durata della legislatura federale dai quattro anni attuali a cinque, allineandola alle legislature delle regioni. Prima che un governo possa insediarsi sono ancora da risolvere i problemi relativi al bilancio 2012 e alla politica socio-economica, non di facile soluzione vista la profonda divisione politica tra il nord fiammingo e il sud francofono, orientati l'uno a destra e l'altro a sinistra.
E se le prime bozze di riforma non erano piaciute a molti, compresi i nazionalisti fiamminghi di N-va, uno dei partiti vincitori delle elezioni del giugno 2010, ora
la situazione sembra essersi sbloccata. Per Charles Michel, presidente del Partito liberale francofono, la riforma istituzionale, la sesta nel paese, è "la più importante dalla seconda guerra mondiale".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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