Torna la paura al largo delle coste dell’Oman. Un'altra nave italiana con a bordo sei connazionali è stata sequestrata dai pirati. "I pirati sono a bordo ma noi stiamo tutti bene", ha detto il comandante Agostino Musumeci. La Farnesina conferma che è stata catturata la petroliera Enrico Ievoli: "Attraverso l’Unità di crisi ci manteniamo in stretto contatto con la Marina militare e con l’armatore per seguire da vicino gli sviluppi della vicenda".
Secondo le prime informazioni, la motonave sarebbe stata sequestrata dai pirati in posizione 18.3N - 57.6E. La compagnia Marnavi, alla quale appartiene la petroliera, non è ancora in grado di rilasciare altri particolari sul sequestro a causa della mancanza di informazioni. Nelle stesse ore e nelle stesse acque sta transitando anche la Savina Caylyn che è stata liberata nei giorni scorsi e che ora fa rotta verso Dubai dove ci sarà il cambio di equipaggio ed il successivo rientro in Italia dei marinai rapiti al largo della Somalia quasi un anno fa.
Nel 2006 il mercantile Enrico Ievoli era già finito nel mirino delle organizzazioni criminali che assaltano le navi in transito nelle acque del Corno d’Africa: il 7 marzo di quell’anno la nave italiana segnalò il rischio di un attacco di pirati e la fregata Euro della Marina militare fece alzare in volo un elicottero che verificò la presenza in zona di alcune piccole e veloci imbarcazioni sospette. Alla vista dell’elicottero militare i due motoscafi neri, con grossi motori fuoribordo ed equipaggio in tuta mimetica, abbandonarono la zona. In quel periodo la fregata Euro era impegnata nelle acque del Mar Arabico e dell’Oceano Indiano nell’ambito dell’operazione Enduring Freedom.
"È una vergogna. Nessuno di questo Stato ci ha chiamato o si è fatto sentire. Loro stanno al caldo, con le loro famiglie. Cosa gli interessa di noi?". È il duro commento di Rita Musumeci, moglie del comandante della petroliera italiana "Enrico Ievoli" sequestrata nel Golfo dell’Oman. "È assurdo che a darmi le notizie siano i giornalisti.
Dalla Farnesina non ci informa nessuno. E i familiari degli altri componenti l’equipaggio sono esattamente nelle mie condizioni", ha aggiunto la donna. "In casi simili anche solo una parola di conforto è d’aiuto".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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