Asti - E' il giorno del ritorno alla libertà per Omar Favaro. Dopo 9 anni effettivi di carcere scontati come responsabile, con Erika De Nardo, del massacro di Novi Ligure, nel quale furono uccisi la mamma della ragazza Susy Cassini e il fratellino Gianluca De Nardo, Omar torna libero. La sua condanna a 14 anni era stata era stata ridotta a 9 grazie all’indulto e all’accoglimento della richiesta di liberazione anticipata. Già da giovedì scorso il giovane aveva ottenuto qualche giorno di permesso dal carcere di Asti, nel quale stava scontando la pena.
"Voglio stare tranquillo" Omar chiede di "stare tranquillo". Lo sfogo lo ha fatto ai suoi legali Lorenzo Repetti e Vittorio Gatti. "Pur non dimenticando la tragedia - precisano i due avvocati del giovane - siamo soddisfatti perchè in questo momento si è completato il lungo e faticoso percorso rieducativo e Omar finalmente può essere reinserito a pieno titolo nella società avendo espiato le sue colpe. Ora davanti a lui c’è la prospettiva di vivere una vita da ragazzo come tutti gli altri".
Il padre del giovane Ad accompagnare Omar il padre, perché il giovane non ha la patente. Nell’ultimo anno, l’uomo è venuto tutte le mattine alle 6 in punto a prenderlo per portarlo a lavorare ad Asti, dove la famiglia Favaro si è trasferita. Omar aveva infatti ottenuto il regime di semilibertà per lavorare come giardiniere per conto di una cooperativa.
Un "detenuto modello" Secondo quanto riferiscono le guardie della polizia penitenziaria era un "detenuto modello".
"Un ragazzo molto cambiato", aggiunge chi lo ha seguito durante la detenzione rispetto a quel 21 febbraio 2001, giorno della tragedia che gli ha cambiato per sempre la vita. Per quel delitto efferato - le coltellate inflitte alle due vittime, Susi Cassini e Gianluca De Nardo, furono decine - il ragazzo venne condannato a 14 anni, due in meno rispetto alla pena inflitta a Erika.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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