Due italiani su dieci scelgono l'omeopatia: e in Europa, sono più di cento milioni i pazienti che si curano (anche) con la medicina «dolce». Questi numeri li dà Omeoimprese, che si basa sui fatturati degli iscritti all'associazione, i quali rilevano per il 2009 una crescita media del sei per cento, con un picco ulteriore nell'ultimo trimestre dell'anno.
Segnali confermati poi dal rapporto 2010 dell'Eurispes. Sono dunque sempre di più i pazienti che si rivolgono all'omeopatia, passati in dieci anni dal 10,6% al 18,5% della popolazione italiana. L'organizzazione europea Echamp, che raduna i produttori europei di medicinali omeopatici e antroposofici, sostiene inoltre che l'anno scorso sono stati cento milioni i cittadini europei che hanno scelto le terapie di Hahnemann. Dal 1997 in Italia è poi attiva la farmacovigilanza sui medicinali omeopatici, effettuata dalle aziende produttrici e importatrici: in tredici anni di attività, non sono stati confermati effetti collaterali gravi, cioè casi di morte o invalidità permanente.
Nelle ultime settimane si sta comunque assistendo a un'altalena informativa. Si passa infatti dalle notizie provenienti dall'Inghilterra, dove un gruppo di scettici ha assunto overdose di medicinali omeopatici per dimostrare che non contengono nulla, ad allarmi ingiustificati sulla presunta pericolosità della terapia. «In questi giorni la stampa ha ripreso l'interessante decalogo dell'Istituto superiore della sanità sull'uso corretto delle medicine non convenzionali, formula che comprende medicine molto diverse tra loro», afferma Fausto Panni, presidente Omeoimprese. «Nelle notizie diffuse - prosegue - viene utilizzata la fonte dell'Iss per lanciare un allarme sulla pericolosità anche dell'omeopatia, quando nel documento ufficiale vengono menzionati tre decessi in otto anni a causa di prodotti di origine naturale. Ma occorre saper distinguere con molta attenzione i prodotti di origine naturale e i medicinali omeopatici, che per il loro metodo specifico di produzione contengono il principio attivo in quantità non tossiche e propedeutiche alla risoluzione della malattia».
Nella realtà esiste un buon corpo di evidenze cliniche. Secondo Faculty of Homeopathy sono 134 prove randomizzate e controllate, pubblicate alla fine del 2007. Di queste 59 sono positive, otto negative e 67 con conclusioni «non valide statisticamente». I test hanno dimostrato un effetto positivo dell'omeopatia nel trattamento di numerose patologie tra cui allergie, infezioni respiratorie, diarrea infantile, influenza, disturbi reumatici, vertigini, fibromialgia, osteoartriti, sinusiti, otiti acute, bronchiti, sindrome della fatica cronica e sindrome pre-mestruale.
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