Omicidio dei vicoli: 19 ore sotto torchio ma Delfino non cede

L’ex fidanzato di Luciana Biggi: «Un incubo, arrestate il vero assassino»

Piero Pizzillo

Alle 14,50 di ieri, dinanzi al sostituto procuratore Enrico Zucca e al capo della sezione omicidi della squadra mobile Alessandra Bucci, nuovo interrogatorio, il terzo, del ventinovenne Luca Delfino, indagato di omicidio colposo, con l’accusa di aver sgozzato verso le due di venerdì 28 aprile in vico San Barnardo l’ex fidanzata Luciana Biggi.
Alle 18,30 circa, nel corso di una pausa utilizzata dagli inquirenti per la verbalizzazione, il difensore, avvocato Riccardo Lamonaca, ha dichiarato che non sono emerse sostanziali novità su quel che era stato pubblicato ieri dai quotidiani. «Nell’interrogatori di martedì - ha detto il legale - si è ricostruito tutto quello che hanno fatto Biggi e Delfino nella giornata di giovedì 27, sino all’uscita dal Mascherona Cafè, cioè quando Luca ha lasciato la donna, allontanandosi. Nel pomeriggio di oggi (ieri per chi legge, ndr) sono stati ricostruiti tutti i movimenti del mio assistito, da quando è uscito dal suddetto locale, davanti al quale ha incontrato degli amici, a quando verso le otto del mattino ha preso l’autobus per tornare a casa, fino a quello che ha fatto sabato e di domenica». «Secondo noi - ha aggiunto il legale - la ricostruzione è coerente, secondo loro ci sono dei buchi. Comunque sinora non si è parlato di aspetti tecnici, come dei risultati delle indagini biologiche della polizia scientifica di Roma sui vestiti e sulle scarpe di Delfino, né da quanto è stato ripreso dalle telecamere. Continuano a fare domande soggettive del tipo: la Biggi è morta subito dopo che lei l’ha lasciata e dopo 30 metri viene uccisa. Come lo spiega? Delfino ha risposto: cosa ne so?». Anche l’inquisito è apparso tranquillo durante la pausa della verbalizzazione. Parlando con i cronisti ha detto: «Il pm Zucca fa il suo lavoro, cerca di mettemi in difficoltà, ma mi è simpatico, anche se è più simpatica la dottoressa Bucci». L’interogatorio si è concluso alle 20. Uscendo dal palazzo di giustizia l’avvocato Lamonaca ha detto: «Se dopo 20 ore di interrogatorio non sono ancora uscite della prove, significa che gli inquirenti hanno solo indizi a carico del mio assistito, pertanto siamo fiduciosi e tranquilli. Luca ha risposto senza difficoltà a tutte le domande che gli sono state poste, forse ad alcune in modo che gli inquirenti non reputano soddisfacente ma comunque non ha mai avuto incertezze e questo ci tengo a precisarlo».
Delfino era giunto a palazzo di giustizia dopo le 14 mangiando una focaccia. Nell’intervallo si è concesso anche una brioches, e per scaricare la tensione rivolto ai cronisti ha anche fatto una battuta: «Non si parla con la bocca piena».

In serata, uscendo dal tribunale, ha detto: «Più aumentano le ore di interrogatorio più mi sento sotto pressione, ma io devo restare tranquillo. Ho la coscienza piulita edevo esserlo. Non vedo l’ora che finisca questo incubo per riprendere la mia vita. Spero che trovino presto l’assassino di Luciana. Quello vero, che non sono io».

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