Ora l'Italia è più sicura: nel 2008 calano i reati In città 4mila militari

Nel 2008 calano dell’8,1% i reati denunciati: scende il numero totale dalla soglia dei 3 milioni sfiorata nel 2007. Aumentata l’attività di contrasto. Il Viminale: "Ora l'impegno contro le mafie"

Ora l'Italia è più sicura: 
nel 2008 calano i reati 
In città 4mila militari

Roma - Calano, nel 2008, dell’8,1% i reati denunciati in Italia, facendo scendere il numero totale dalla soglia dei tre milioni sfiorata nel 2007 a meno di 2,7 milioni. Un passo indietro di tre anni, che si accompagna all’aumento dell’attività di contrasto: crescono i denunciati (+5%) e gli arrestati (+10%). "Adesso voglio impegnare l’80% del mio tempo per combattere le mafie - dichiara il ministro dell'Interno, Roberto Maroni - il segnale oggi preoccupante è l’incremento dell’usura. Strettamente legata, peraltro, al periodo di crisi economica".

Un'Italia più sicura Si tratta di reati denunciati e non si tiene conto degli atti criminosi "senza seguito" nelle statistiche perchè la vittima non si è rivolta, o non ha potuto, alle autorità. Ciononostante il calo risulta pressochè generalizzato per tutte le categorie di reato e su tutto il territorio, anche se le aree metropolitane restano le più esposte alla criminalità: Milano, Roma, Torino, Napoli hanno i più elevati valori assoluti e da sole contribuiscono ad un terzo dei reati denunciati in Italia. Rimini spicca per un doppio record: uno negativo (il maggior numero di crimini rispetto agli abitanti) e uno positivo (il calo più forte, -17%). Le provincie più tranquille sono piccole e al sud (Isernia, con il numero totale più contenuto, e Matera, che ha il rapporto più soddisfacente rispetto alla popolazione).

La top ten del crimine Scorrendo la top ten delle province "peggiori" e "migliori" rispetto ai reati totali, tra le prime cinque peggio classificate ci sono Rimini, Bologna, Milano, Torino e Genova; tra le migliori Matera, Enna, Potenza, Oristano e Benevento. Roma è settima tra le peggiori (reati in calo del 15,8%), Firenze sesta (-14,1%), Napoli, Palermo e Bari non sono in classifica. Quanto alle tipologie, dal 2007/2008 calano borseggi (-23%), scippi (-19%), furti d’auto (-17%), rapine (-11%), truffe e frodi informatiche (-15%), omicidi volontari (-3,5%), mentre i furti in casa (seppur in calo del 10%) restano il delitto più diffuso. 

La soddisfazione di Maroni Il titolare del Viminale commenta con soddisfazione i dati del Viminale sul calo dei delitti nel 2008 imputando il risultato a "tutte le misure che abbiamo messo in campo in questi mesi. Ci sono almeno tre indirizzi da considerare strategici. Il primo, e il più importante, è la lotta alla clandestinità. Poi, l’azione sui campi nomadi. Inoltre, il modello di forze dell’ordine messo in campo a Caserta per combattere la camorra". Quanto alle risorse a disposizione, il ministro non si lamenta: "Abbiamo già recuperato 617 milioni derivanti da conti correnti e altre somme sequestrate alla criminalità organizzata. Entro fine anno dovremo arrivare a un miliardo. Chiederò al presidente del Consiglio di destinarli al Viminale".

La Russa: "Ringrazio Maroni" "Ringrazio il ministro Maroni per avere concordato sulla mia proposta di intensificare anche per i prossimi due semestri il concorso dei militari nel controllo del territorio nell’operazione denominata Strade sicure". Lo afferma il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, sottolineando che in totale i militari impiegati "saranno 4.250 a cui si aggiungerà la grande professionalità di carabinieri e polizia che verranno impiegati congiuntamente".

La lotta alla clandestinità Maroni rileva che le polemiche sul reato di clandestinità "alla fine hanno prodotto un effetto mediatico eccezionale. Con risultati concreti: da maggio gli sbarchi sono praticamente azzerati". E annuncia appello al consiglio di Stato contro il Tar del Lazio che ha bocciato l’identificazione dei campi rom. Nell’intervista, il ministro dell’Interno ribadisce comunque l’importanza dei ’patti sulla sicurezzà ("Io li sto differenziando a seconda delle esigenze locali: non possono essere tutti uguali") e dunque la centralità dei sindaci nel contrasto alla criminalità : "Con i poteri di ordinanza sono state prese molte decisioni che hanno avuto effetti innegabili. Un intervento anti-bivacco notturno, o contro il commercio clandestino, dispiega i suoi risultati anche oltre. E si riduce, per esempio, lo spaccio di stupefacenti".

Anche se "in realtà - rimarca Maroni - basta un caso a sconvolgere l’ottimo lavoro delle forze dell’ordine. Lo stupro della Caffarella, a Roma, è avvenuto mentre si registrava un calo del 10 per cento di quel reato".

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