Ora il Pd scarica i rom "No al nuovo campo"

La sinistra scopre che gli zingari possono essere un problema. Così promuove un’assemblea contro l’insediamento di via Idro

Ora anche la sinistra ha de­ciso di scaricare i rom, proprio loro che da sempre si sono schierati in difesa dei nomadi, additando come xenofobo e razzista qualsiasi intervento che cercasse di risolvere il pro­blema dell’illegalità. Il "Con­trordine compagni" arriva con l’annuncio di un’assem­blea pubblica per domani sera in via Padova per "ribadire il proprio no alla realizzazione di un campo di transito in via Idro". Dove da vent’anni o più, una ventina di famiglie si sono insediate nell’ultima tratto di via Padova, costruendo case al posto delle baracche. Un’area che il Comune vorrebbe tra­sformare in una zona di sosta temporanea, un campo di tran­­sito, come si dice in termini tec­nici, così come previsto nel progetto dell’amministrazio­ne centrale per l’alleggerimen­to delle baraccopoli a Milano, finanziato dal Ministero del­l’Interno. Tredici milioni di eu­ro in totale. E adesso, dopo le lamentele, le raccolte firme, i sit-in e le proteste di comitati e quartieri che per tutto questo tempo hanno cercato di far sentire la propria voce denun­ciando la situazione di illegali­tà, scende in campo anche la sinistra invertendo la rotta. "Non c’è da scandalizzarsi se noi prendiamo una posizione particolare- spiega il consiglie­re comunale del Pd, Andrea Fanzago che domani sera par­teciperà alla riunione promos­sa al salone del Circolo Acli in via Padova - : il sindaco ha det­to zero campi? Benissimo, noi accettiamo la sfida". Quella zo­n­a è particolarmente sacrifica­ta, c’è un grande intervento di riqualificazione urbanistica e carenza di servizi. "E la rispo­sta del Comune è quella di met­tere un campo a rotazione". Che sorgerebbe proprio a po­chi metri da quelle cinquemi­la nuove abitazioni previste nel progetto del quartiere Adriano Marelli. "Questa am­ministrazione ha dimostrato di non saper governare i cam­pi", continua il consigliere. Il Comune deve individuare un’altra soluzione che non sia quella di un campo di transito in via Idro. Anche perché sono previste 500 persone, e i nume­ri non sono proprio quelli di un’area di sosta temporanea. All’incontro di domani ci sarà anche don Massimo Mapelli della Casa della Carità che da anni si occupano dei problemi dei rom e dei campi. "Ci han­no­chiesto di partecipare all’as­semblea come gente che lavo­ra all’interno dei campi, per portare la nostra esperienza ­aggiunge don Massimo Mapel­li - . L’incontro è stato promos­so dal Pd di zona 2, loro sono contrari al campo. Personal­mente non sta a me dire se va bene lì o meno, ma così com’è non può essere lasciato".

Il pro­blema, secondo il religioso, è "non si possono eliminare in un solo colpo di spugna venti famiglie. Bisogna investire su chi può andare a vivere nelle cascine. Non vorrei che dire di no al campo di transito, voles­se dire lasciare tutto così co­m’è".

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