Ignazio Mormino
Losteoporosi è una grave malattia dello scheletro dovuta a una riduzione della massa ossea che comincia nelle donne dopo i cinquantanni e nelluomo dopo i sessanta. In Italia ne soffrono quattro milioni di donne e poco meno dun milione di uomini. Il rischio maggiore è quello delle fratture. La più frequente è quella delle vertebre, la più grave quella del femore, che in novanta casi su cento rende le persone colpite incapaci di camminare (può portare alla morte). Anche le piccole ossa del polso possono spezzarsi.
Proclamata malattia sociale più di quindici anni or sono, losteoporosi resta una patologia sottostimata. Esiste uno strumento diagnostico infallibile (mineralometria ossea computerizzata) che permette di fare diagnosi di osteoporosi in epoca precoce, quindi di accertare il rischio duno sviluppo della malattia; ma vi si sottopongono - in età premenopausale - solo otto donne su cento e ciò spiega la diffusione dellosteoporosi.
Molte le cause che possono favorirla. Al primo posto cè lereditarietà, al secondo lassunzione prolungata di farmaci cortisonici; poi bisogna ricordare il fumo, una dieta povera di calcio, la carenza di vitamina D. Lanno scorso a Verona, durante il congresso della Società italiana di reumatologia, è stato presentato uno studio internazionale che dimostrava la presenza di osteoporosi in unalta percentuale (oltre la metà) delle donne con insufficiente vitamina D.
Questa vitamina ha un ruolo fondamentale nellassicurare che il nostro organismo possa assorbire il calcio contenuto negli alimenti o derivante da assunzione di farmaci. Bassi livelli di vitamina D provocano una progressiva riduzione della densità ossea, cioè preparano larrivo dellosteoporosi.
Partendo da queste considerazioni, che riguardano non soltanto lItalia ma anche lAmerica, i Paesi asiatici e quelli dellUnione europea, si è arrivati ad una vera e propria evoluzione della terapia. Nasce Fosavance che unisce allefficacia dellalendronato, ormai prescritto a livello mondiale, lutile apporto di vitamina D. Questa formula «integrata» permette di evitare losteoporosi, nel caso peggiore di combatterla, con una sola somministrazione settimanale.
Presentando la nuova formulazione, il professor Sergio Ortolani, presidente della Lega italiana osteoporosi, ha parlato di «grande conquista, fondamentale per prevenire le fratture del femore e della colonna vertebrale». La professoressa Maria Luisa Brandi, dellUniversità di Firenze, ha auspicato una grande campagna di informazione. «Tutte le donne» ha detto «devono sapere che questa terapia integrata le aiuta ad evitare fratture devastanti».
La vitamina D è presente solo in alcuni alimenti, come il fegato, le ostriche, il tuorlo duovo. Per questo il professor Domenico Maugeri, dellUniversità di Catania, raccomanda il ricorso alla terapia farmacologica.
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