Il sodio presente nel sangue svolge un ruolo fondamentale per preservare la salute, sia garantendo una buona funzionalità muscolare e nervosa sia regolando la trasmissione dei nutrienti e dell’acqua all’esterno e all’interno delle cellule. Una carenza di questo minerale, quindi, può causare diverse problematiche anche di natura neurologica soprattutto ai danni dei soggetti più anziani.
La mancanza di sodio, chiamata in gergo medico iponatria o iponatriemia, si manifesta quando la concentrazione di questo elemento nel sangue scende oltre il livello di guardia. Il fattore età rappresenta un aumento del rischio di andare incontro a iponatria, specialmente se si assumono farmaci diuretici come terapia contro l’ipertensione: disturbo molto comune in età avanzata, porta spesso a eliminare drasticamente l’apporto di sale dalla dieta quotidiana. Questa sostanza, infatti, rappresenta la fonte maggiore di sodio dal punto di vista alimentare.
Cause della carenza di sodio
Quali sono le principali cause della carenza di sodio nel sangue? Come anticipato sopra, il sodio cala quando l’organismo elimina elevate quantità di acqua ad esempio assumendo diuretici. Questa condizione può anche essere dovuta all’uso di farmaci antidepressivi o antidolorifici, a uno stato di disidratazione trascurata, alla presenza di patologie che coinvolgono i reni, il fegato, la tiroide o la ghiandola surrenale.
Anche una dieta a basso contenuto di sodio conduce spesso a una graduale carenza. In tutti questi casi è fondamentale tenere sotto controllo i livelli di sodio nel sangue, chiedendo consiglio al proprio medico e sottoponendosi regolarmente a prelievi ematici per monitorare i valori.
Come si manifesta l’iponatriemia
La carenza di sodio può manifestarsi originando una serie di sintomi anche diversi tra loro, soprattutto se si tratta di cali improvvisi e repentini. Ecco una lista delle manifestazioni più comuni:
- debolezza;
- stanchezza;
- stato confusionale;
- nausea e vomito;
- mal di testa;
- crampi e dolori muscolari;
- astenia;
- irritabilità;
- riflessi progressivamente rallentati;
- alterazioni del battito cardiaco.
In rari casi, inoltre, livelli molto bassi di sodio possono avere sintomi decisamente più gravi come la perdita di coscienza, la mancanza di equilibrio, epilessia, convulsioni e rischio di coma.
Carenza di sodio: tutti i rimedi
In caso di grave carenza di sodio si rende necessaria l’integrazione di soluzioni saline ipertoniche, che vengono somministrate in endovena sotto stretto controllo medico. Oltre ai farmaci specifici e alle terapie decise dagli specialisti che possono comprendere anche una riduzione dei diuretici, è possibile ricorrere ad altri integratori alimentari.
Sempre dal punto di vista alimentare, inoltre, chi soffre di mancanza di sodio può inserire nella dieta alcuni cibi che sono particolarmente ricchi di questa sostanza. Nell’ambito di una dieta normosodica, infatti, è possibile consumare con moderazione:
- formaggi stagionati;
- legumi precotti e conservati in acqua salata;
- salsa di soia;
- diversi prodotti da forno con integrazione di sale;
- molluschi e crostacei;
- alimenti in salamoia;
- salumi e insaccati.
Si tratta spesso di cibi contenenti sodio ma anche elevate quantità di grassi saturi, che dovrebbero essere
assimilati in quantità limitate. Per questo motivo è sempre importante valutare qualsiasi modifica alla propria alimentazione con il medico, per non aumentare il rischio di andare incontro ad altre problematiche di salute.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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