Centro di comando del corpo, il cervello è l'organo più importante in grado di svolgere un ruolo letteralmente vitale. Averne cura è una regola indispensabile, non solo attraverso esercizi in grado di stimolare le capacità mnemoniche ma anche con uno stile di vita sano. Il cibo, ad esempio, è importante per la salute del cervello perché garantisce i giusti nutrienti utili per ricavare energia e per migliorare le capacità cognitive. Un supporto valido per un organo che non solo gestisce le capacità più complesse come la socialità, il linguaggio, l'interazione ma anche l'operatività degli organi, dei sensi, le emozioni e ovviamente la memoria.
Prendersene cura è d'obbligo, in particolare dopo i 60 anni, per un'esistenza completa, appagante e sana. Il cervello deve poter contare su un'alimentazione ricca di sostanze con un valido effetto neuro-protettivo, in grado di agevolare le interazioni tra i neuroni. Per questo è bene selezionare con cura i cibi più utili, scartando quelli considerato tossici, in grado di accelerare l'invecchiamento aumentando le possibilità di sviluppare malattie e patologie. Ad esempio alcuni prodotti alimentari possono contribuire alla formazione delle placche di beta-amiloide nel cervello, tipiche dell'Alzheimer. Ecco perché bisogna saper riconoscere quali sono i cibi più dannosi così da evitarli: questi i 7 da non assumere.
Cibi e bevande zuccherate
Prodotti pronti e altamente zuccherati come le bibite gassate, sportive, energetiche e i succhi di frutta, oltre ai dolci di tipo industriale: gli alimenti industrialmente zuccherati possono incidere sul fisico favorendo un accumulo di grasso, la possibilità di sviluppare il diabete di tipo 2 e le problematiche cardiache. Potrebbero avere ricadute anche sul benessere del cervello, date da un aumento di zuccheri in circolo nel sangue e nel corpo. Una costante ed elevata assunzione di zuccheri crea uno stato di tipo infiammatorio, che può favorire la demenza e anche il rischio di sviluppare la malattia di Alzheimer.
Cibi grassi e fritture
Gli alimenti molto grassi creano una sorta di dipendenza, la loro assunzione crea un circolo vizioso tra bocca, cervello e intestino. Una condizione di benessere che sollecita quest'ultimo a richiedere al cervello nuovi quantitativi di prodotti e cibi grassi. L'eccessiva lavorazione di questi alimenti, come ad esempio i cibi da fast food, li rende particolarmente appetibili ma poco sani per l'organismo e per lo stesso cervello che partecipano all'aumento della fase degenerativa della memeria e del suo funzionamento. Ma non solo: un eccesso di cibi grassi o anche fritti può avere ricadute sul benessere cardiocircolatorio.
Carboidrati e farine raffinate
La semplicità è la risposta per agevolare un percorso cerebrale sano, per questo prodotti eccessivamente raffinati ed elaborati possono rallentare questo cammino. I carboidrati raffinati sono composti da grossi quantitativi di zucchero e farine lavorate, ad esempio quella bianca. Questo genera un alto indice glicemico con aumento dei livelli di zucchero nel sangue, e che favorisce un'alterazione dei percorsi cerebrali legati all'apprendimento. Uno stato infiammatorio che riduce le capacità mnemoniche con ricadute sui neuroni dell'ippocampo e della corteccia prefrontale. Un circolo vizioso che genera una sorta di dipendenza dai carboidrati ma che favorisce un impoverimento delle funzioni cognitive. Per questo è importante limitare il consumo di pane bianco, pasta e prodotti da forno preferendo quelli di tipo integrale.
Carni grasse e pesce con mercurio
Limitare il consumo di alimenti elaborati come le carni grasse è di vitale importanza per la salute, in particolare per la categoria dei senior over 60. Questi alimenti risultano molto dannosi, come ad esempio le carni rosse, gli insaccati o quelle in scatola, lavorate, ma anche trasformate al pari di salsiccia, zampone e cotechino. Sono spesso ricchi di additivi, sale e possono aumentare la possibilià di sviluppare problematiche cardiovascolari, disordini metabolici e uno stato infiammatorio generale, con ricadute anche sul sistema immunitario, sul benessere intestinale e in particolare sul cervello accelerando i processi legati all'invecchiamento. Anche il pesce ricco di mercurio non è benefico, perché la sua assunzione ne permette una veloce diffusione nel corpo e in particolare nel cervello. Con tanto di interruzione del sistema nervoso centrale e dei neurotrasmettitori, ma anche la relativa stimolazione delle neurotossine.
Alimenti processati e piatti pronti
Per quanto golosi i prodotti già pronti, i cibi e i piatti processati non risultano altamente salutari. Questi sono ricchi di zucchero, sale e condimenti, molto calorici e poveri di nutrimento. Risultano particolarmente golosi e stuzzicanti ma la continua assunzione favorisce un accumulo di grasso anche intorno agli organi, senza dimenticare lo stato infiammatorio generalizzato, e i danni nei confronti dei tessuti cerebrali. Questo può agevolare la formazione di una serie di malattie e tra queste quella di Alzheimer. I cibi incriminati sono patatine fritte, pop-corn, salatini, pizzette e focaccine, piatti pronti in busta, alimenti surgelati pronti all'uso, salse, sughi e conserve pronte.
Cibi con grassi trans
I cibi contenenti grassi trans e frutto della produzione industriale possono incidere sul benessere del cervello, questa lavorazione è nota come idrogenazione dove i grassi vegetali di basso costo vengono rimescolati tra di loro. Tra quelli dove vi è una presenza maggiore segnaliamo la margarina, la glassa, gli snack seguiti da olio di palma, olio di cocco, olio di colza, le torte già pronte e i biscotti preconfezionati. L'effetto è lo stesso, ovvero le capacità mnemoniche si riducono, il volume cerebrale diminuisce e si avvia un declino cognitivo, oltre a favorire una forte condizione infiammatoria, problemi cardiocircolatori e la possibilità di favorire la formazione di placche di beta-amiloide nel cervello e tipiche dell'Alzheimer.
Alcolici
Consumati con moderazione possono risultare piacevoli ma un eccesso invece può agevolare una condizione di neurotossicità: si presenta infatti una riduzione del volume del cervello, con cambiamenti metabolici e disturbi dei neurotrasmettitori, carenza di vitamina B1 con la possibilità di sviluppare encefalopatie.
Si ha un'interpretazione alterata delle emozioni, la perdita di memoria e problemi alla vista, con stati di confusione mentale. Questo favorisce una condizione graduale di invecchiamento precoce del cervello con riduzione del volume e delle capacità mnemoniche.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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