La felicità è un complesso di emozioni che hanno a che fare con la qualità della vita e non con l’età. Le condizioni per raggiungerla nel corso del tempo si modificano e in questo hanno un peso anche le condizioni complessive del Paese in cui si vive. Per stabilire quali siano i Paesi più felici del mondo esiste il World Happiness Report, che stila una statistica su chi siano le persone più felici e dove vivono. Per esempio: dove vivono le persone più felici nate prima del 1965?
Quali sono le discriminanti per la felicità
Nel report si è tenuto conto di esaminare le emozioni positive e negative dei volontari che si sono sottoposti al sondaggio. Le emozioni positive sono legate alla quantità di risate quotidiane, al divertimento e agli interessi coltivati, mentre le emozioni negative sono connesse a sentimenti come preoccupazioni, tristezza e rabbia.
Per quello che riguarda gli over 60 le espressioni di emozioni positive e negative sono le conseguenze del benessere generale, in primis la salute, non solo quella personale di ognuno e ognuna, ma anche in relazione alla possibilità ad accedere alle eventuali cure necessarie. Ma ci sono anche i risvolti economici. Solitamente i Paesi in cui i senior sono più felici sono quelli in cui le pensioni sono più alte e il sistema previdenziale più stabile (ma anche quelli in cui l’alimentazione è più genuina e si fa più attività fisica quotidiana, anche leggera). In generale, sono sempre i Paesi in cui l’economia va meglio a trovarsi nella parte alta della classifica: come si scoprirà sono tutti Paesi europei o nordamericani o tra quelli al tempo stesso più ampi e benestanti del Commonwealth.
Quali sono i Paesi più felici per i senior
I 10 Paesi in cui gli over 60 sono più felici sono:
- Danimarca;
- Finlandia;
- Norvegia;
- Svezia
- Islanda;
- Nuova Zelanda;
- Paesi Bassi;
- Canada;
- Australia;
- Stati Uniti.
E L'Italia? Non rientra nella classifica ma in questo articolo puoi scoprire dove si vive bene in Italia.
Quello che risulta interessante è che i Paesi più felici per i senior non lo sono sempre anche per le altre fasce d’età. In particolare per esempio gli Stati Uniti, dove gli Under 30 risultano essere più arrabbiati e preoccupati rispetto a genitori e nonni. Ma è in effetti mutato qualcosa: nel decennio precedente la felicità tra le generazioni era ugualmente diffusa, ma la pandemia di Covid-19 e in tempi più recenti le guerre hanno cambiato radicalmente il paradigma.
E se da un lato le persone risultano essere tutte un po’ più tristi, il report dice anche un’altra cosa ben più importante: si è più inclini alla solidarietà sociale, in particolare nella lotta alla solitudine. La condizione solitaria non fa bene a nessuno, ma le ricadute che essa ha sulla popolazione più anziana sono potenzialmente molto deleterie.
Quindi il fatto stesso che si provi a combattere e abbattere la solitudine rappresenta un tassello importante per il raggiungimento della felicità da parte dei senior, soprattutto di questi tempi: in quest’era post-pandemica in cui ci si è sentiti tutti più soli, l’aumento delle interazioni sociali non può che migliorare le condizioni, soprattutto per quella generazione che falsi miti e ageismo vorrebbero marginalizzata. E che invece vive, viaggia, si innamora, si gode la giusta pensione, e soprattutto è felice.LEGGI ANCHE
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