Padova: contestazione davanti alla prefettura

Al loro arrivo nel palazzo della prefettura e a quello della Provincia di Padova, Berlusconi e Bossi hanno trovato un gruppo di contestatori - studenti, precari e giovani dei centri sociali - che li hanno accolti con striscioni e grida che li invitavano ad "andare a casa"

Padova: contestazione davanti alla prefettura

Padova - Non sono mancate le polemiche nel sopraluogo che il presidente del Consiglio ha fatto nelle zone alluvionate del Veneto. La rabbia e l'esasperazione per la grave situazione hanno fatto da miccia alla contestazione, condita da una evidente strumentalizzazione politica. Fischi, proteste, slogan e insulti contro Berlusconi e Bossi. Al loro arrivo nel palazzo della prefettura e a quello della Provincia di Padova, il premier e il ministro per le Riforme hanno trovato un gruppo di contestatori - studenti, precari e molti giovani dei centri sociali - che li hanno accolti con striscioni e grida che li invitavano ad "andare a casa".

Fumogeni e petardi La manifestazione è sempre stata tenuta sotto controllo da un ampio cordone di forze dell’ordine e l’unico momento di tensione si è avuto quando dalla folla è stato lanciato un fumogeno. Alla riunione in prefettura oltre alle autorità erano presenti anche alcuni esponenti di industria e commercianti locali che sono usciti con opinioni diverse dall’incontro.

Gli industriali e il sindaco Per il presidente degli industriali padovani, infatti, "si troveranno fondi pari a quanto richiesto dal governatore Zaia", anche se "non è ancora chiaro da dove saranno stanziati". Più pessimista il numero uno di Ascom Padova, Fernando Ziglio, che ha detto di non aver "potuto dire una parola" e di sentirsi "offeso" dall’incontro. Sulla stessa linea anche il sindaco della cittadina veneta, Flavio Zanonato, che ha dichiarato che "dal governo, nella sostanza, non è arrivato nessun impegno, solo chiacchiere".

Gli insulti al premier La manifestazione ha ripreso a salire di tono mentre il premier e gli altri

leader politici uscivano dalla prefettura utilizzando un ingresso laterale: i giovani si sono scatenati subissando le auto blu di slogan come "lavoro, lavoro" ma anche pesanti insulti rivolti all'indirizzo del premier.

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