Caro dr. Lussana, mi inserisco nella interessante discussione scaturita sulle colonne del Giornale a proposito del turismo in Liguria, riallacciandomi proprio a quanto scrive il 14 settembre il sig. Gianluca Fois. Sono stato per alcuni giorni in Piemonte, in Val Chisone e sono capitato, sul filo dei ricordi di naja, in un paesino dove trentasei anni fa sostai durante i campi invernali con gli alpini. Allora era un villaggio di poche centinaia di anime che vivevano in condizioni non certamente agiate la loro vita di contadini e di boscaioli. Le case vecchissime, le stalle, losteria e la chiesa. Il paese si chiama Usseaux ed è a pochi chilometri dal Sestriere.
Oggi il paese è lo stesso di allora ma completamente rinnovato, rinnovato semplicemente ricuperando tutto il suo patrimonio architettonico, urbanistico e sociale. Un restauro vero e proprio: le case, alcune delle quali risalgono al XIII sec. sono pulite, ordinate, ma nulla di diverso è stato aggiunto. Le strade sono lastricate con gli antichi sistemi, il legno è rimasto nelle grosse travi, le coperture sono sempre i grandi lastroni delle case di montagna piemontesi. Sui muri cera un messaggio del Sindaco alla popolazione. Lentusiasmo col quale parlava del suo paese e le condizioni in cui il villaggio si trova, mi ha fatto pensare ad un grande personaggio. Un personaggio che servirebbe in tanti nostri Comuni liguri, contagiati dalla demagogia, dalla moda del «nuovo» nellassoluto oblio delle nostre tradizioni.
Poco distante da Usseaux, ho visitato la Fortezza di Fenestrelle: unopera ciclopica costruita in più di cento anni tra il XVIII e XIX sec. Ho potuto seguire una visita guidata, ho trovato un sito internet documentatissimo, ho trovato unassociazione di volontari che, con i proventi delle visite e con il negozietto di libri e guide, può curare la piccola manutenzione della Fortezza. Ho potuto osservare gli importanti lavori di restauro che sta invece facendo la Soprintendenza.
E vedendo tutto ciò ho pensato con tristezza alla nostra cinta genovese di fortificazioni, sulla quale ho visto spendere in questi ultimi ventanni fiumi di parole e di progetti senza mai scorgere nulla, o pochissimo, di concreto per il loro recupero a fini culturali e turistici.
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