L'aveva detto il 27 novrembre all'indomani della rivolta che aveva messo a ferro e fuoco il quartiere. Il sindaco Beppe Sala, intervenuto al Corvetto per toccare con mano l'atmosfera tra gli abitanti. Colpito dalle parole del padre di Ramy Elgaml, il 19enne egiziano morto in sella al motorino guidato da un amico durante l'inseguimento dei carabinieri. Ieri pomeriggio Sala ha incontrato i familiari di Ramy a Palazzo Marino.
Durante l'incontro il Sindaco ha voluto esprimere vicinanza alla famiglia per il grande dolore e ha ribadito l'apprezzamento per i toni di grande responsabilità, attenzione e attaccamento alla comunità milanese espressi dal padre nei giorni successivi alla tragedia. Yehia Elgaml, infatti, si è sin da subito dissociato dagli avvenimenti al Corvetto, che hanno visto gruppi di ragazzi in protesta per diversi giorni per la morte dell'amico. L'uomo ha chiesto di interrompere la guerriglia urbana perché non avrebbe portato a nulla. Così la fidanzata di Ramy, Neda Khaled: «A vedere quelle immagini mi si stringe il cuore - aveva detto riferendosi alle rivolte - . Noi stiamo lottando per una morte, non vogliamo crearne altre». A pochi giorni dai funerali, Yehia Elgaml ha ritirato la sua partecipazione alla fiaccolata in memoria del figlio, defilandosi da ogni manifestazione.
Giovedì anche il gvernatore lombardo Attilio Fontana
aveva incontrato la famiglia: « Da padre, prima ancora che da rappresentante delle Istituzioni, ho ritenuto giusto esprimere la mia vicinanza alla famiglia e ascoltare le parole di due genitori che hanno perso un figlio».
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