L'eurodeputato Pietro Bartolo lancia un appello al ministro dell'Interno Luciana Lamorgese. “Nella notte di Capodanno saranno cacciate dai centri di accoglienza e messe sulla strada migliaia di persone. Questa sarà la sorte che toccherà a centinaia di persone beneficiarie della protezione umanitaria a causa dell’applicazione rigida dell’ultimo “decreto sicurezza” 132/2018”. A lanciare l’allarme sono i 18 deputati italiani del gruppo Socialisti&Democratici al Parlamento Europeo. “Questo evento drammatico - proseguono i parlamentari - andrebbe a colpire interi nuclei familiari, persone vittime di tratta, persone malate, donne e bambini. Si tratta della conseguenza di una nota del Servizio Centrale “Sipromi” del ministero dell’interno (il Sistema di protezione per i titolari di protezione internazionale e per i minori stranieri non accompagnati) che impartisce precise disposizioni ai Comuni perché traducano operativamente il provvedimento”.
“Noi pensiamo che il Ministro dell’Interno - aggiungono gli esponenti del gruppo S&D - debba bloccare immediatamente l’effettività della circolare per due ragioni. La prima: non trasformare uno status di protezione umanitaria in una situazione odiosa di abbandono e di indifferenza verso persone bisognose di sostegno, a maggior ragione in un periodo particolare come quello di fine anno. La seconda: non scaricare sugli enti locali la responsabilità e gli oneri che emanano da un decreto ingiusto e che produce, come si vede, effetti inaccettabili. Confidiamo - concludono - nella sensibilità e nella intelligenza operativa che ci sembra caratterizzi il ruolo del titolare del Viminale”. L’appello è stato sottoscritto dai parlamentari Simona Bonafè, Paolo De Castro, Pietro Bartolo, Brando Benifei, Carlo Calenda, Caterina Chinnici, Andrea Cozzolino, Nicola Danti, Giuseppe Ferrandino, Elisabetta Gualmini, Pierfrancesco Majorino, Alessandra Moretti, Pina Picierno, Giuliano Pisapia, Franco Roberti, Massimiliano Smeriglio, Irene Tinagli, Patrizia Toia.
In merito ai respingimenti irregolari, Bartolo ha voluto precisare nei giorni scorsi che "i respingimenti delle persone che l’Italia ha rimandato in Libia erano illegali. Ma c’è di più: dal rapporto realizzato da Foresnic Oceanography emerge la pratica del nostro Paese di arrivare a rivolgersi addirittura ai mercantili privati, laddove la Guardia Costiera Libica non poteva prendere in carico le persone che cercavano di arrivare in Italia.
Riportati, contro la loro volontà e con ogni mezzo, nei lager libici. Dove sono stati puntualmente torturati. Il nostro Paese. Coi nostri soldi. Ha fatto questo. Mi auguro soltanto che le responsabilità vengano individuate prima possibile".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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