Scuole chiuse fino a lunedì 2 marzo compreso, intensificazione dei controlli ai passeggeri in arrivo a Palermo (in aeroporti, porti, stazioni e terminal dei bus), uffici aperti, manifestazioni programmate come da calendario. In sintesi queste le decisioni prese del presidente della Regione siciliana Nello Musumeci, dopo un lunghissimo vertice con i prefetti dell'Isola e il presidente dell'Anci Palermo Leoluca Orlando, per contrastare l'emergenza coronavirus in città. La decisione arriva dopo la videoconferenza con il presidente del consiglio Giuseppe Conte e l'Unità di crisi all'istituto superiore della sanità.
Il coronavirus è arrivato improvvisamente anche a Palermo. Prima un caso accertato. Poi la conferma che sono diventati tre. "Quella con il presidente del consiglio è stata una seduta lunghissima - spiega Musumeci - Noi, come regione, abbiamo evidenziato alcune esigenze - La prima è quella di potenziare i controlli dei passeggeri che arrivano in Sicilia sia con gli aerei che con le navi, i treni o con i pullman". Proprio su questo punto Musumeci non ha avuto parole dolci nei confronti del Governo: "Avessi avuto io la possibilità di farlo, avrei schierato i carabinieri per i controlli - dice il governatore siciliano - Credo, invece, che qualche cosa nel sistema dei controlli non abbia funzionato, almeno in Sicilia. All'aeroporto di Palermo, ad esempio, i controlli sono stati fatti solo dopo e solo su alcuni voli".
La seconda richiesta fatta al governo è quella di misure adeguate al sostegno dell'economia siciliana: "Su questo punto abbiamo ottenuto tutte le necessarie rassicurazioni da parte del ministro per l'economia Roberto Gualtieri - dice Musumeci - Il governo nazionale dovrà disporre tutte le misure necessarie al sostegno delle imprese che subiranno e stanno subendo pesanti batoste, penso soprattutto al settore del turismo che quest'anno si affacciava ad una nuova stagione con particolare ottimismo. Gualtieri ha detto che nei prossimi giorni ci farà conoscere tutte le misure che verranno adottate".
Poi il capitolo scuole, uffici e manifestazioni pubbliche. Le scuole rimarranno chiuse fino a lunedì 2 marzo compreso, con la ripresa regolare delle lezioni martedì 3 marzo a Palermo e in tutta la provincia di Palermo. Il provvedimento riguarda tutte le scuole pubbliche e private di qualsiasi grado. La decisione è stata presa per sanificare e disinfettare tutti i locali. Gli uffici comunali rimarranno aperti, ma nel fine settimana subiranno lo stesso trattamento speciale di pulizie straordinarie. Le manistazioni e gli eventi, invece, rimarranno confermati. "L'orientamento del governo Conte ha detto Musumeci - è quello di escludere la chiusura degli spazi e luoghi pubblici in Sicilia. Questo perché al momento sulla mappa dell'emergenza nazionale coronavirus, la nostra isola non è considerata né zona rossa né zona gialla, visto che si sono verificati solo tre casi, tutti dello stesso gruppo organizzato che alloggiavano nello stesso albergo. Insomma il virus è stato trasportato qui. Per ora, dunque, per l'unità di crisi, la Sicilia non è in emergenza".
In accordo con l'assessore regionale all'istruzione Roberto Lagalla e il sindaco della città metropolitana di Palermo, il governatore Musumeci, però, ha disposto la chiusura delle scuole, "un provvedimento dettato dalla necessità di dover sanificare e disinfettare i luoghi vissuti e frequentati dai ragazzi, dai docenti e dal personale scolastico - ha detto Orlando - per offrire ulteriore garanzia e misura precauzionale in una città seppur marginalmente interessata dal contagio". Al momento il provvedimento riguarda solo le scuole della provincia di Palermo e del capoluogo, ma non è escluso che nei prossimi giorni il provvedimento possa interessare tutte le altre province siciliane.
Per quanto riguarda il gruppo di turisti messi in quarantena, spiega tutto l'assessore regionale alla Salute Ruggero Razza: "Abbiamo subito isolato il gruppo che era stato a stretto contatto con la prima turista che ha manifestato il virus - ha detto Razza - Questo gruppo era arrivato in Sicilia prima dell'insorgenza del primo contagiato in Lombardia. I campioni che sono risultati positivi al laboratorio di analisi del Policlinico di Palermo, sono stati trasferiti, grazie alla collaborazione con i Carabinieri e con una staffetta aerea, allo Spallanzani di Roma per le verifiche. Come misura aggiuntiva e in accordo con la direzione dell'albergo Mercure, abbiamo allontanato gli altri turisti risultati sani e messo in quarantena l'intero gruppo proveniente dalla Lombardia. In questo momento dobbiamo gestire tre casi, ma tutto il gruppo rimarrà in isolamento per 14 giorni almeno. Il contagio è arrivato in Sicilia da altre parti, non è autoctono. Secondo gli esperti dell'istituto superiore di sanità, dunque, non siamo in condizione di emergenza".
La chiusura affidata a Musumeci: "Quando stanotte ci hanno comunicato del caso sospetto - racconta - abbiamo immediatamente disposto la chiusura dell'hotel Mercure per evitare che qualcuno potesse lasciare la struttura. Come prevede il protocollo nazionale, tutto il personale e i turisti presenti sono stati controllati secondo le procedure dell'autorità sanitaria. In queste ore, mi risulta che molti sindaci stiano disponendo delle ordinanze per varie ragioni, improntate alla prudenza. Ma credo che tutto questo crei confusione e caos e non è nemmeno tollerato dall'autorità nazionale. Nei prossimi giorni, insieme al presidente dell'Anci dirameremo una sorta di vademecum che fornisca tutte le informazioni necessarie ai cittadini affiché si evitino iniziative autonome in contraddizione e contrasto tra loro.
La questione della sicurezza rimane confermata ai prefetti, mentre tutte le misure per contrastare il coronavirus sono in capo al presidente della Regione che si avvale delle disposizioni nazionali e agisce in sinergia con l'unità di crisi".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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