Panico all'ospedale di Palermo per caso sospetto di Coronavirus

Caso sospetto di Coronavirus. Un uomo si è presentato autonomamente all'ospedale Cervello di Palermo. Ai sanitari ha dichiarato uno stato febbrile e di aver frequentato un mese fa alcuni turisti cinesi

Panico all'ospedale di Palermo per caso sospetto di Coronavirus

Panico al pronto soccorso dell'ospedale Vincenzo Cervello di Palermo a causa di un sospetto caso di Coronavirus. La notizia ha creato momenti di terrore tra i pazienti in attesa. C'è stato un fuggi fuggi generale e il blocco per qualche minuto di tutta l'attività del pronto soccorso del secondo ospedale più grande della città.

L'area del triage è stata momentaneamente chiusa per disinfettare la zona. "Una prassi che viene seguita sempre in casi di pazienti affetti da alcune malattie, ad esempio, come la polmonite", spiegano dall'ospedale. L'uomo con l'influenza si è presentato in ospedale, al reparto malattie infettive, dicendo di aver frequentato, almeno un mese fa, dei cinesi. Ma proprio il frangente temporale non preoccupa più di tanto i sanitari, perché il periodo di incubazione del virus (almeno per quello che sappiamo fino ad adesso) è di 14 giorni. In ogni caso è stato immediatamente attivata l'unità di crisi. I sanitari hanno eseguito il tampone sul paziente. Ma per trasferirlo nel reparto è stata usata l'ambulanza adeguatamente isolata, come prevedono peraltro, le linee guida del Ministero. Una volta che si è sparsa la voce c'è stato il fuggi fuggi tra i pazienti. Ora si attende l'esito del tampone sul paziente per capire se si tratta di un caso o no di Coronavisu

L'episodio avviene nel giorno in cui l'assessore alla Salute Ruggero Razza ha convocato a Catania, nel Palazzo della Regione, l'Unità di crisi, formata da epidemiologi, virologi, rappresentati degli anestesisti-rianimatori, oltre che dai vertici del dipartimento Asoe dell'assessorato, guidato da Maria Letizia Di Liberti. Assieme alle figure sanitarie ha partecipato al vertice anche il capo della Protezione civile regionale, Calogero Foti. Nel corso della riunione è stato stabilito di richiedere al commissario per l'emergenza, Angelo Borrelli, di individuare nel presidente della Regione, Nello Musumeci, il soggetto attuatore dell'ordinanza di Protezione civile nell'Isola.

L'assessore ha spiegato che l'Unità regionale permetterà di monitorare l'avanzata del virus." Ci consentirà di avere una visione unitaria degli interventi che dovranno essere adottati e di avvalerci in maniera più rapida di tutte le prerogative che l'ordinanza pone, tra queste, per esempio, l'acquisto dei dispositivi che dovranno essere ulteriormente distribuiti". L'Unità di crisi ha anche stabilito di individuare due eventuali hub, uno per la Sicilia orientale e l'altro per la zona occidentale, che in caso di necessità potranno essere attivati dalla Protezione civile come aree di quarantena, sul modello di quanto sta avvenendo nel Lazio presso la Caserma Cecchignola di Roma. "Bisogna programmare - precisa Razza - anche se in questo momento, è giusto sottolinearlo, non c'è la necessità". La Sicilia, che si attiene a quanto previsto dalla disposizioni nazionali, sta integrando il Piano già operativo mediante l'individuazione di tre reparti di terapia intensiva, dislocati nelle Città metropolitane, per gli eventuali casi critici.

Inoltre, si sta lavorando all'aumento dei posti letto dedicati nei reparti di malattie infettive degli ospedali dell'Isola. "Sulle gite - ha detto l'assessore Razza, parlando con i giornalisti - ci uniformeremo alle decisioni nazionali, ma al momento non mi pare che sia il caso di sospenderle".

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