Scovato un altro furbetto del reddito di cittadinanza. A scoprirlo a Carini, nel Palermitano, è stata la guarda di finanza. Nei guai è finito un uomo di 29 anni, che per ottenere il sussidio, pur essendo formalmente residente all'estero fino al 15 ottobre del 2018, ha dichiarato nella domanda necessaria al rilascio, di abitare nel comune di Carini da più di due anni. Venendo meno uno dei requisiti previsti dalla legge per l'ottenimento del reddito di cittadinanza.
I finanzieri hanno proceduto al sequestro della card del reddito di cittadinanza e alla denuncia a piede libero dell'uomo, che si è reso responsabile dell'indebita percezione di una somma pari a 4 mila euro. I finanzieri hanno anche bloccato il denaro già concesso ma non ancora erogato.
Uno dei requisiti necessari per i richiedenti del reddito di cittadinanza, per avere accesso al sussidio è quello di essere residenti in Italia da almeno due anni. A seguito degli accertamenti effettuati dai militari di Carini, anche attraverso l’incrocio dei dati Inps con quelli dell’Anagrafe degli italiani residenti all’estero (Aire), gestita dal ministero dell’Interno, è stato verificato che C.S., pur essendo formalmente residente all’estero sino al 15 ottobre del 2018, ha dichiarato falsamente nella propria domanda, necessaria per il rilascio del sostegno, di risiedere nel comune di Carini da più di due anni.
"L’attività di servizio - spiegano i militari - conferma il ruolo fondamentale di polizia economico-finanziaria affidato alla guardia di finanza, a contrasto di coloro i quali, accedendo indebitamente a prestazioni assistenziali erogate dallo Stato, sottraggono importanti risorse economiche destinate a favore di persone e famiglie che si trovano effettivamente in condizioni di bisogno".
Tra gli ultimi furbetti del reddito di cittadinanza scoperti dalla guardia di finanza, spicca il caso sempre nel Palermitano di un uomo, che ufficialmente disoccupato, in realtà esercitava un’attività di commercio di prodotti ortofrutticoli in forma abusiva.
Nello specifico l’uomo, ammesso all'assegno dal mese di aprile 2019, ha omesso di dichiarare l’inizio dell’attività all’Inps entro il termine dei 30 giorni previsto dal Decreto che ha istituito il sostegno economico, il quale obbliga a comunicare le variazioni del reddito o del patrimonio nonché le altre informazioni dovute e rilevanti ai fini della revoca o della riduzione del beneficio (come ad esempio l’avvio di una attività lavorativa o comunque la variazione della condizione occupazionale). A seguito del blocco della carta prepagata, è stato quindi denunciato alla procura della Repubblica di Termini Imerese (PA) per i reati previsti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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