Suoni new wave e drum machine in chiesa: il progetto di Tusa e Correnti

Appuntamento domenica 23 ottobre alla chiesa di San Giovanni Decollato di Palermo per un concerto emozionale di Vincenzo Tusa e Giusto Correnti

Suoni new wave e drum machine in chiesa: il progetto di Tusa e Correnti

Nella suggestiva cornice della seicentesca chiesa di San Giovanni Decollato a Palermo, il chitarrista Vincenzo Tusa e il batterista Giusto Correnti, domenica 23 ottobre a partire dalle 19, hanno organizzato un originale concerto in cui proporranno brani strumentali di chitarra elettrica, batteria elettronica, synth e drum machine. Sonorità molto distanti e differenti tra loro che si fondono e si intersecano per costruire una tela musicale dinamica e unica, in cui le dicotomie emergono in tutta la loro forza grazie alle parti melodiche alternate alle armonie elettriche ed elettroniche. Tutto questo è mirato a sottolineare la coesistenza di sentimenti contrastanti.

È un progetto ambizioso quello di Vincenzo Tusa e di Giusto Correnti, che prende il nome di L'ama al cuore e che propone in forma liturgica musica strumentale da loro stessi composta, che all'interno di una chiesa, con il naturale riverbero che propongono gli edifici di culto, assume una forma peculiare che sottolinea la forza stessa del concetto che i due artisti vogliono convogliare al pubblico. L'evento basa la sua forza sui contrasti,anche nella forma. Perché le sonorità moderne si incastrano in un ambiente dai tratti vetusti e austeri, un edificio sacro in cui le note degli strumenti elettronici ed elettronici, supportati dai sintetizzatori, diventano quasi un'omelia psichedelica suonata e non parlata, con assonanze new wave e suoni onirici.

Il risultato che si desidera ottenere è ambizioso ma Tusa e Correnti sanno perfettamente come orchestrare e gestire il tutto, creando un'atmosfera molto particolare, in cui i veri protagonisti sono gli opposti che si rincorrono, concatenati e tenuti insieme nello stesso concetto dall'ambientazione religiosa. Intervistato qualche tempo fa da il Giornale, Vincenzo Tusa spiegava che la sua è una musica "post classical, cioè musica classica fatta con arpeggi classici con chitarra elettrica ed effetti" sulla quale, poi, costruisce "con le note e attraverso le atmosfere, questi arpeggi dove sovrappongo l'altra chitarra, che è una chitarra solista, e quindi spesso registro sopra e suono".

C'è un mondo dietro l'universo musicale di Vincenzo Tusa, che ha spiegato come "esistono determinate frequenze musicali, che sollecitano il nostro sistema nervoso

e i neuroni, suscitandone in seguito emozioni. La mia musica definirla introspettiva e terapeutica non è esagerato se corrispondesse alle frequenze altrui, ma piacevole e rilassante fuori da un lavoro audiovisivo".

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