Nulla di fatto sul taglio, benché mini, ai vitalizi degli ex deputati siciliani. Ieri pomeriggio il presidente dell'Ars, Gianfranco Miccichè, ha rinviato la questione alla prossima settimana. Di rinvio in rinvio il nodo sui vitalizi non ha ancora visto la luce e restano intatti i benefici che costano ai contribuenti siciliani qualcosa come 18 milioni di euro l'anno. Si cerca un'interlocuzione con il governo nazionale per affrontare la questione e in settimana si cercherà di incontrare il ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia. Il presidente dell'assemblea Gianfranco Miccichè ha così, deciso l'ennesimo rinvio alla prossima settimana.
Proteste bipartisan che hanno visto nell'occhio del ciclone proprio il presidente dell'Ars Miccichè. La Sicilia infatti è l'unica regione italiana che non si è adeguata all'accordo con lo Stato, senza l'approvazione del ddl l'isola rischia un salasso di 70 milioni di euro. La commissione istituita proprio da Miccichè ha maturato un proposta di legge con una riduzione di appena il 9 per cento, ma al momento del voto col ddl in Aula è stato deciso il ritiro per degli approfondimenti. Il testo presentato in aula a quanto pare è incompleto perché non tiene conto né dell'intesa Stato-Regioni, né della conferenza delle Regioni. "Per fortuna varcate le mura di Palazzo dei Normanni - dicono le deputate regionali del Movimento 5 stelle Angela Foti e Jose Marano, a proposito del rinvio dell'ordine del giorno della seduta di Sala d'Ercole - qualcuno a Roma ha compreso il gioco sporco che stanno facendo Miccichè e la maggioranza di Musumeci pur di non mollare i vitalizi. La Sicilia ancora una volta purtroppo per via di una classe politica aggrappata ai privilegi si distingue in modo negativo. Peraltro la Commissione istituita da Miccichè che avrebbe dovuto valutare il metodo di taglio dei vitalizi è infarcita di conflitti di interesse dato che è composta da deputati che dovrebbero tagliare proprio il loro di vitalizio". Per i pentastellati, "per fortuna c'è stato un intervento romano a far cambiare idea al Miccichè e alla maggioranza dell'Ars. Tra l'altro il lavoro presentato da quella commissione è assolutamente difforme da quanto stabilito dalla norma nazionale, dalle intese Stato Regione e dalla Conferenza dei presidenti dei Consigli Regionali. La notizia di questo intervento da parte dello Stato - sottolineano ancora Foti e Marano - in parte ci rasserena, ma ovviamente non basta. Sarà infatti nostra cura far pervenire al ministro competente una nota in cui esporremo nel dettaglio tutte le distorsioni che rendono questo taglio dei vitalizi una vera e propria presa in giro della norma nazionale e del popolo siciliano, costretto ad assistere all'ennesimo teatrino di una casta che non vuole abbandonare assurdi privilegi".
Protesta anche l'Udc: "Chiedo al presidente dell'Assemblea regionale siciliana se non provi un profondo imbarazzo misto a vergogna per questo scriteriato e cinico ulteriore rinvio - tuona in Aula il deputato Vincenzo Figuccia -.
Mentre nel resto d'Italia veniva consumato un passaggio naturale, qui in Sicilia il nome di uno statuto speciale e di una estrema arroganza, si doveva procedere con uno sforzo immane a questo taglio beffa. La nostra proposta era invece di adeguare gli emolumenti degli ex parlamentari al trattamento previdenziale dei comuni cittadini. Non si può tollerare che la casta continui a mantenere i propri privilegi".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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