Tentano di uccidere un uomo: i due si nascondevano allo Zen

Agguato dopo una rissa: tentano di uccidere un coetaneo per futili motivi. I due killer si nascondevano allo Zen. Arrestati dai carabinieri

Tentano di uccidere un uomo: i due si nascondevano allo Zen

Durante il blitz allo Zen, i carabinieri della compagnia di San Lorenzo hanno dato esecuzione all’ordinanza di applicazione della misura cautelare emessa dal Tribunale di Palermo nei confronti di due uomini rispettivamente di 33 e 30 anni. Entrambi nati a Palermo ed entrambi residenti nel quartiere di San Filippo Neri. I due uomini sono stati fermati dai carabinieri e su di loro, adesso, pendono le gravi accuse di tentato omicidio e porto illegale di arma da fuoco. Gli arrestati sono ritenuti responsabili di avere tentato di uccidere un trentenne nel dicembre 2017. Secondo la ricostruzione degli investigatori la vittima apparteneva ad un'altra fazione e questo avrebbe indotto i due uomini a volerlo punire.

Le indagini, condotte dai carabinieri della Compagnia di San Lorenzo e coordinate dalla Procura di Palermo, hanno consentito di ricostruire in particolare quanto accaduto nella notte tra il 17 e il 18 dicembre di due anni fa. All’interno di un locale nella zona residenziale di viale Lazio, per futili motivi, quella sera è scoppiata una rissa tra una decina di giovani che erano rimasti nel locale fino a tarda sera. Tra chi si era intrattenuto - ricostruiscono i militari dell'Arma - c'erano anche i due arrestati con un gruppo di loro amici. E sarebbero stati proprio i due fermati, spalleggiati dagli amici, a voler regolare i conti tra le fazioni opposte. La rissa iniziata nel pub, dopo qualche ora si è spostata in piazza Gino Zappa tra i palazzoni dello Zen 1. Una vera e propria rissa, iniziata nel locale, e terminata quindi a tarda notte in piena strada. I militari dell'Arma hanno ricostruito dopo un'intesa attività investigativa alcuni dettagli della serata e sono così risaliti all'identità di alcuni protagonisti della vicenda. Uno dei due uomini, oggi arrestato nell'ambito dell'operazione dello Zen che ha portato all'impiego di oltre cento carabinieri, quella notte avrebbe esploso alcuni colpi d’arma da fuoco "contro un trentenne attinto in più parti – anche vitali – del corpo", spiegano gli investigatori.

Un regolamento di conti vero e proprio che ha lasciato a terra una vittima. L'uomo all'alba del 18 dicembre 2017 a causa delle gravi ferite da arma da fuoco, decise di presentarsi spontaneamente al pronto soccorso di un ospedale di Palermo.

Ricoverato e sottoposto alle cure del caso, è stato salvato dai sanitari che lo hanno sottoposto ad un delicato intervento chirurgico. Dalla testimonianza del giovane sono partite le indagini che hanno poi, portato all'arresto dei due uomini due anni dopo l'aggressione.

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