Adesso è un vero e proprio mistero. I corpi di tre sub sono stati ritrovati cadaveri nelle spiagge tra Termini Imerese e Castel di Tusa nelle provincie di Palermo e Messina. Un giallo che resta insoluto perché il sommozzatore ritrovato trovato morto in mare, nei pressi di contrada Ginestra, a Termini Imerese lascia più di qualche perplessità. Le indagini sono condotte dai carabinieri e dalle cinque procure dell'isola: Agrigento, Trapani, Termini Imerese, Patti e Messina, nei cui territori sono stati effettuati i ritrovamenti. I tre corpi ritrovati hanno tutti un elemento in comune, ovvero per nessuno di loro è stato possibile effettuare l'identificazione. I primi due sono stati trovati a Cefalù e a Castel di Tusa. Il terzo a Termini Imerese in una porzione di mare di sessanta chilometri, segno che le correnti hanno trascinato i cadaveri.
E adesso la domanda sorge spontanea. Saranno ritrovati altri cadaveri? E come mai nessuno fino ad ora ha sporto denuncia di scomparsa dei tre uomini fin qui ritrovati? Quesiti che non hanno trovato una risposta. Sulla vicenda stanno indagando carabinieri. I due sub, ripescati tra il 31 dicembre e l'8 gennaio, avevano le mute addosso e alcuni tatuaggi sul corpo. Una indossava anche le scarpe da ginnastica. L'ipotesi degli inquirenti è che il ritrovamento dei cadaveri, recuperati a 30 chilometri di distanza uno dall'altro, si trovassero sulla stessa imbarcazione che stava trasportando un grosso carico di hashish, finito in mare. Il ritrovamento del terzo sub alimenta questa convinzione, anche se tra Termini Imerese e Castel di Tusa ci sono poco meno di sessanta chilometri di costa.
Appena una settimana fa il cadavere del secondo sub, in avanzato stato di decomposizione con la testa e le mani completamente scarnificate non aveva dato alcuna possibilità di identificare il corpo per l'assenza dei tratti somatici del volto, di documenti e delle impronte papillari. Dall'autopsia è emerso che il cadavere è di sesso maschile e il corpo presenta alcuni tatuaggi. In particolare un tribale sull'avambraccio sinistro, la sagoma di un pipistrello con alcune lettere illeggibili tra le scapole e una lettera M sul braccio destro. L'esame autoptico non ha evidenziato lesioni traumatiche. Per giungere all'identificazione del cadavere, i carabinieri, coordinati dalla Procura di Patti, hanno svolto ulteriori indagini, anche mediante l'estrazione del profilo genotipico della salma da comparare con quelli presenti nella banca dati delle persone scomparse.
Il 31 dicembre invece, il ritrovamento del primo sommozzatore in località Mazzaforno a Cefalù, nel palermitano. La vittima di età compresa tra i 40 e i 50 anni indossava una muta da sub.
Il corpo senza vita, recuperato dagli uomini della Capitaneria di porto in una caletta, è stato condotto al Policlinico di Palermo. La Procura di Termini Imerese ha disposto l'autopsia per risalire alle cause e alla data del decesso.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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