La Palin studia da presidente: in giro per il mondo

I reality show in Alaska e i due milioni e mezzo di «amici» su Facebook sono utili, ma non possono bastare a un candidato presidente degli Stati Uniti. Così Sarah Palin, pur di darsi un profilo di maggiore credibilità, ha deciso di fare le valigie, lasciare i suoi amati ghiacci polari, e all'età di 46 anni suonati cominciare finalmente a girare il mondo.
Questo weekend volerà tra i disperati di Haiti, l'anno prossimo toccherà Gran Bretagna e Israele. Poi l'Irlanda e, secondo una delle sue biografe più attendibili, Shushannah Walshe, non si esclude nemmeno una missione italiana. Del resto, se veramente vuole essere presa sul serio come candidata alla Casa Bianca, si è resa conto che non le basta mostrare al mondo di saper sparare a un povero Caribou e di essere la leader dei Tea Party.
Chi punta a guidare la più grande potenza mondiale deve cominciare a tessere la sua tela di relazioni internazionali. Una regola sacra che vale anche per l'ex sindaco di Wasilla, la Mamma Orsa che sinora s'è sempre vantata di vantata di aver preso il passaporto solo nel 2007. «Purtroppo da ragazza - spiegava orgogliosa in una vecchia intervista - non ho mai potuto prendere lo zaino e girare il mondo. Ho sempre lavorato duro, anche due lavori assieme. Ma ho capito il mondo studiando e leggendo molto». E il fatto che fosse totalmente digiuna di politica estera ha scatenato i suoi critici e dato lavoro ai comici che da anni la bersagliano con le loro gag.
Una volta la sua imitatrice ufficiale, l'irraggiungibile Tina Fey durante il Saturday Night Live le fece dire che «da casa sua si poteva vedere la Russia». Una frase che non ha mai pronunciato, ma che tutti considerano ormai sua. Ora però cerca di recuperare. Le chance le ha tutte, come dimostra la copertina che Time le ha dedicato con il titolo «Palin in Progress».
Obama, nel 2008, scelse Berlino come location per presentarsi alla vecchia Europa e quindi al mondo. E fu un enorme successo. Prima della sua elezione, anche George W. Bush, che sino a quel momento non aveva molti bolli sul passaporto, volò in Israele e in Messico. Ora tocca alla Palin. Come governatrice dell'Alaska, mise il naso fuori dagli Usa solo per andare a visitare i soldati americani in Germania e in Kuwait. L'anno scorso, fece una rapida apparizione a Hong Kong, dove tenne un discorso sulla crisi economica. Ma nulla più. Ora invece, parte la missione «Palin nel mondo». E ogni tappa, come tutto nella sua vita, sarà studiato nei minimi particolari.
A Port-au-Prince andrà con il pastore evangelista, Franklin Graham, che ad Haiti ha allestito un ospedale. In questo modo, Palin, intende lanciare una Opa sull'elettorato repubblicano evangelico, sinora vicino all'ex pastore Mike Huckabee, potenziale suo avversario alle prossime primarie. E nel suo viaggio in Inghilterra, intende far visita all'ex lady di Ferro, Margaret Thatcher, che lei pubblicamente definisce una delle «sue eroine politiche». Un endorsement goloso per chi vuole diventare la prima presidente donna degli States.

Infine il viaggio in Israele, fondamentale per cucire un rapporto di fiducia con i diffidenti ebrei americani. Sembra che i suoi consiglieri le abbiano già organizzato un tour nelle città vicine al confine, attaccate dai razzi di Hamas e Hezbollah, tra gli insediamenti dei coloni, tanto criticati dal suo avversario Barack Obama.

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