«A uccidere Gheddafi sono stati i libici, almeno secondo le mie informazioni, i suoi concittadini». Lo ha detto il ministro della Difesa, Giampaolo Di Paola, ospite di Otto e mezzo su La7.
Il ministro rispondendo poi ad una domanda sugli interessi italiani in Libia ha sottolineato che «è ovvio che l'Italia abbia interesse a che la Libia evolva verso un Paese stabile e democratico, dunque verso la sicurezza e lo sviluppo. È quindi giusto - ha aggiunto il ministro - che il nostro Paese si impegni a dare un contributo laddove il popolo libico lo richieda e, mi sembra che sia così, anche alla luce della visita del presidente Jalil al premier Monti».
Quanto agli interessi energetici italiani, Di Paola ha sostenuto che «gli investimenti fatti dall'Italia nel tempo corrispondono ai nostri interessi ma anche a quelli del popolo libico, dunque è evidente che sia per noi importante che le strutture dell'Eni riprendano a produrre».
Il ministro Di Paola ha poi annunciato un ridimensionamento del comparto difesa. Presto ci sarà un ridimensionamento della Difesa: «Le ambizioni dell'Italia - ha spiegato - devono essere coerenti con le risorse». Nel comparto ci sono «190 mila uomini e donne e 20 mila unità di personale civile.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.