Il Papa va a Londra: sarà un successo

Polemiche in vista dell’arrivo di Ratzinger, ma il viaggio è un grande risultato della diplomazia. Per la prima volta un reale sarà all’aeroporto ad accoglierlo. Il Papa: "Gesto di grande attenzione"

Il Papa va a Londra: sarà un successo

A Londra c’è un gruppo di atei militanti che ha chiesto l’arresto di Benedetto XVI durante la sua permanenza in Inghilterra per «crimini contro l’umanità». Ci sono movimenti che promettono proteste di piazza, c’è chi polemizza sui «biglietti» necessari per partecipare alle messe, mentre si diffondono i sondaggi più disparati sugli umori dei sudditi di sua maestà alla vigilia del viaggio di Benedetto XVI, il secondo vescovo di Roma a mettere piede in terra britannica dopo lo scisma anglicano.

Eppure a ben guardare, al di là di certe analisi a tinte fosche e delle rumorose iniziative di dissenso sovrarappresentate a livello mediatico, la visita di Papa Ratzinger nel Regno Unito che culminerà domenica 19 settembre con la beatificazione del cardinale John Henry Newmann - il grande cultore della coscienza che lasciò l’anglicanesimo per farsi cattolico - si preannuncia diversa da come è stata rappresentata: non una corsa ad ostacoli irta di insidie o un flop, ma, con molte probabilità, un successo.

«Attendo con vero piacere la mia visita tra una settimana e invio cordiali saluti a tutto il popolo della Gran Bretagna», ha detto ieri Benedetto XVI al termine dell’udienza del mercoledì, rivolgendosi in inglese ai cittadini britannici e ringraziando per la «grande mole di lavoro» la comunità cattolica, il governo inglese e le autorità locali. E ha aggiunto: «Sarà per me una gioia particolare beatificare John Henry Newman, questo inglese veramente grande».

Il Papa arriverà giovedì 16 settembre a Edimburgo, dove, nel palazzo reale, si svolgerà il primo incontro ufficiale, quello con la regina Elisabetta, che ha invitato il Pontefice e che lo accoglierà come capo di Stato. A Ratzinger, apprende il Giornale da fonti a Londra e a Roma, sarà dedicato un gesto di attenzione senza precedenti, mai verificatosi per nessun altro capo di Stato: il principe Filippo, consorte di Elisabetta, si recherà infatti all’aeroporto per accogliere il Papa.

Il primo giorno, in Scozia, si attende una grande partecipazione: l’arrivo di Benedetto XVI coincide con la festa del santo patrono, e il pellegrino di Roma non troverà certo un’accoglienza fredda, ma un concorso di popolo. Anche a Londra, durante gli spostamenti in papamobile, si prevede molta folla ed è per questo, ad esempio, che le autorità locali hanno deciso di allungare il breve percorso dal Lambeth Palace (dove incontrerà l’arcivescovo di Canterbury e tutti i vescovi anglicani) a Westminster Hall, consentendo a più persone di salutare il Pontefice.

Anche se in Gran Bretagna, come in altri Paesi europei, la secolarizzazione avanza, non si deve credere che non vi sia interesse per la religione e la religiosità, come ha dimostrato, ad esempio, l’enorme partecipazione all’esposizione delle reliquie di Santa Teresina di Lisieux. I cattolici, com’è noto, sono il 10 per cento della popolazione, ma i praticanti cattolici che vanno in chiesa la domenica sono ormai percentualmente di più degli anglicani. E non deve sorprendere che un sondaggio del Tablet abbia dimostrato che il Papa è ben conosciuto nel Regno Unito. Anche il fatto che per alcune cerimonie sia avanzato un certo numero di biglietti (che non sono a pagamento, quello che si paga è il trasporto in autobus, dato che la polizia ha imposto che nessuno si rechi con i propri mezzi agli eventi) non è poi così significativo. Molte famiglie, saputo che per partecipare avrebbero dovuto percorrere anche due o tre chilometri a piedi, hanno preferito optare per un posto lungo le transenenne durante la giornata ad Edinburgo.

La vera sopresa, com’è già accaduto nella laica Francia, sarà però il contatto del Papa con la gente. I cittadini britannici, abituati al cliché del Ratzinger retrogrado e conservatore, si troveranno davanti un uomo umile, gentile, capace di ascolto e di accoglienza, interessato a dialogare con tutti. Benedetto XVI parlerà dell’importanza della coscienza, di fede e ragione, della storia inglese e del contributo positivo che il cristianesimo offre alla società. Non tacerà certo la sua preoccupazione per quelle che egli considera derive relativiste, ma si presenterà come ha sempre fatto fin dal giorno dell’elezione, «un umile lavoratore della Vigna del Signore».

Un Papa che incontrerà a Londra alcune vittime di preti pedofili e che ancora ieri, parlando degli abusi, ha ricordato che il vero rinnovamento della Chiesa non è questione di cambio di strutture ma di «penitenza» e «conversione».

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