La Parigi-Dakar fa bis in Sudamerica

Il primo gennaio riparte la storica competizione: partenza e arrivo a Buenos Aires, 16 tappe e 9000 chilometri da percorrere

Da Buenos Aires a Buenos Aires passando per il Cile. La Dakar 2010 scalda i motori e si prepara a celebrare la seconda edizione sudamericana della propria storia. Il 1° gennaio la carovana si muoverà dalla capitale argentina dove tornerà il 17 gennaio dopo 16 tappe e dopo aver percorso 9000 km, compresi 3400 di trasferimento tra Pampa, deserto e montagne.
TUTTI I NUMERI DELLA DAKAR Al via si schiera un esercito di concorrenti: 140 auto, 53 camion, 190 tra moto e quad. «Considerato il complicato momento economico a livello mondiale, le cifre relative ai partecipanti sono per noi motivo di orgoglio», ha detto e ripetuto Etienne Lavigne, direttore della Amaury Sport Organization (ASO), la società che allestisce la storica competizione. La Volkswagen, che nel 2009 ha trionfato con il sudafricano Giniel de Villiers, dopo attente valutazioni ha deciso di ripresentarsi ai nastri di partenza. Tra le moto, invece, mancherà il marchio campione. Non ci sarà infatti la KTM, che 12 mesi fa ha portato al successo lo spagnolo Marc Coma centrando l'ottavo trionfo consecutivo. La casa austriaca si è defilata dopo aver esaminato il nuovo regolamento: alla Dakar 2010 possono partecipare moto di cilindrata non superiore alla 450. La novità piace alla Aprilia, che schiererà 4 bicilindriche RXV 4.5 preparate e assistite dal Reparto Corse di Noale.
IL PERCORSO Il percorso studiato a tavolino, evidenziano gli organizzatori, prevede una «ripartizione equilibrata di tappe e sfide» tra i due paesi coinvolti nell'evento. In Argentina, i concorrenti toccheranno le province di Cordoba, La Rioja, Catamarca, San Juan, Mendoza e La Pampa. In Cile, attraverseranno le regioni di Copiapò, Antofagasta, Iquique, La Serena e Santiago. Se l'edizione 2009 è stata una sorta di rodaggio, la prossima Dakar dovrebbe costituire un banco di prova più selettivo per i partecipanti. Il dna desertico sarà garantito in particolare dalle 5 durissime tappe in programma nell'Atacama. «Ci sarà molta sabbia», ha assicurato il direttore sportivo della manifestazione, David Castera. «Il deserto di Atacama è più arido di quello africano. Non c'è alcuna presenza di vegetazione», ha aggiunto. Il conto alla rovescia sta per concludersi. Il 31 dicembre saranno effettuate le verifiche amministrative e tecniche a Buenos Aires. Poi, tutti in sella o al volante per il «semaforo verde». Il giorno di riposo è fissato per il 9 gennaio ad Antofagasta, ma potrebbe essere spostato perché proprio in quei giorni in Cile sono in programma le elezioni presidenziali. L'esito delle consultazioni potrebbe incidere sul futuro della competizione.

Gli organizzatori non escludono l'ipotesi di ripresentarsi in America del Sud anche nel 2011. «Abbiamo inviato una lettera al governo cileno per sapere se possiamo tornare anche nel 2011», ha detto Lavigne. Dall'Argentina, intanto, è già arrivata una risposta positiva.

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