"Il dito medio in Aula? Vi spiego tutto". Ora il grillino si difende

Il deputato Pellegrini, beccato mentre faceva il gestaccio alla Camera, accusa il centrodestra: "Stavo spiegando ciò che stava accadendo. C'era il caos, dovevamo fare chiarezza"

"Il dito medio in Aula? Vi spiego tutto". Ora il grillino si difende

In queste ore sta facendo discutere il fermo immagine che ritrare il grillino Marco Pellegrini mentre esibisce il dito medio alla Camera. La notte tra il 29 e il 30 dicembre si è tenuta una maratona di interventi sul dl Rave: gli animi si sono infuocati ed è scoppiata l'ennesima bagarre tra la maggioranza e le opposizioni. Non è passato inosservato il gestaccio del deputato del Movimento 5 Stelle, che però ha voluto mettere le cose in chiaro e difendere la propria posizione da chi lo accusa di aver tenuto un atteggiamento non consono al ruolo istituzionale che ricopre.

Il dito medio alla Camera

Pellegrini è stato intervistato dal Corriere della Sera in merito al giallo relativo al suo dito medio: per il pentastellato non è stato un atto scurrile, ma semplicemente una denuncia di quanto stava accadendo in Aula. Ha pertanto invitato a usare "onestà intellettuale", facendo sapere di avere un video completo, "e non tagliato ad arte", da cui è possibile vedere "chiaramente la verità". E nella sua narrazione ha puntato il dito contro il centrodestra, a cui ha imputato la colpa di essere il vero artefice della situazione incandescente.

Il grillino si è difeso e ha lanciato un atto d'accusa: "Stavo stigmatizzando i gestacci che provenivano dai banchi della destra. In sintesi, stavo spiegando al presidente della Camera Lorenzo Fontana ciò che stava accadendo". Comunque il suo comportamento resta assai discutibile: era davvero necessario replicare in maniera così esplicita quel gestaccio? Non bastava limitarsi a una lamentela orale? Ma anche in tal senso non ha indietreggiato. "C'era il caos. Dovevamo fare chiarezza", ha spiegato.

Bagarre in Aula

L'ultima seduta del 2022 della Camera dei deputati è stata infuocata. Le opposizioni hanno provato a fare ostruzionismo contro il dl Rave con un piano ben preciso per mettere il bastone tra le ruote: prolungare il più possibile i tempi per cercare di far saltare il provvedimento. Il loro tentativo però è fallito: ieri da Montecitorio è arrivato il via libera alla norma - approvata con 183 sì, 116 contrari e un astenuto - e dunque ora è diventata legge.

Gli esponenti delle opposizioni avevano deciso di iscriversi in massa in dichiarazione di voto allo scopo di far slittare tutto.

Ma alla fine è stato deciso di ricorrere alla cosiddetta "ghigliottina": una mossa utile per azzerare gli interventi previsti, evitando così il rischio di non riuscire a convertire il decreto in legge. Il dl Rave è stato messo subito ai voti ed è stato approvato dalla Camera.

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