Continua a tenere banco il caso dell'istituzione del Giornata per le vittime degli errori giudiziari il 17 giugno, giorno dell'arresto di Enzo Tortora. La proposta ha visto l'opposizione dell'Anm guidata da Giuseppe Santalucia, secondo il quale si tratta di un'idea "senza senso" perché il "pericolo è di indurre sfiducia pubblica nel sistema giudiziario e dare un messaggio in controtendenza rispetto alle numerose giornate in memoria della legalità". Ma non è solo l'Associazione nazionale dei magistrati ad essersi opposta, come denuncia Gaia Tortora, vicedirettore del Tg La7 e figlia del giornalista e conduttore.
"Il Pd. Si è astenuto. E vi prego di leggere la 'motivazione' sul caso Tortora. Fate pietà, davvero", scrive la giornalista. Nel documento condiviso da Gaia Tortora si legge che "durante il dibattito in Commissione, la maggioranza ha votato a favore del testo base. Ovviamente, il Movimento Cinque Stelle ha espresso voto contrario, mentre Alleanza Verdi e Sinistra insieme al Partito democratico si sono astenuti". I dem, si legge ancora, "hanno contestato il fatto che il testo base sia giunto all'attenzione dei commissari solo poco prima del voto. Inoltre Federico Gianassi ha espresso, durante la discussione, perplessità sul fatto che non si faccia esplicitamente riferimento al 'caso emblematico' di Enzo Tortora nella proposta". Bisognerebbe, è la posizione del Pd, "spiegare bene cosa sia un errore giudiziario per comprenderne i contenuti ed evitare il rischio che rimanga un concetto tanto evocativo quanto meramente simbolico".
Una motivazione che alla figlia di Enzo Tortora non è piaciuta. "La sottoscritta ha chiesto appositamente che fosse una data simbolo sì ma senza il nome. Affinché sia ciò che penso. Per tutti. Bene comune. Senza nomi", una lezione di civiltà e di classe quella di Gaia Tortora al Partito democratico e a quanti si sono astenuti o hanno votato contro. "Confermo che Gaia Tortora ci ha chiesto espressamente che la Giornata dedicata alle vittime degli errori giudiziari fosse una data simbolo, ma senza il nome di Enzo Tortora. Affinché fosse un bene comune, senza nomi", ha confermato Davide Faraone, capogruppo di Italia Viva alla Camera, promotore dell'iniziativa.
"Così abbiamo modificato la nostra proposta originaria mantenendo il 17 giugno, giorno dell'arresto di Enzo Tortora, senza nominare la giornata.
Tutto ci saremmo aspettati tranne la mancata condivisione di tutte le forze presenti in Parlamento della nostra proposta di legge e mai ci saremmo aspettati una presa di distanza dal presidente dell'Associazione nazionale magistrati", ha aggiunto. Oltre alla giornata, ha concluso, "serve una riforma. Il più presto possibile".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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