Mes, la Meloni assicura: "Finché sarò al governo l'Italia non accederà"

Il presidente del Consiglio ribadisce la linea sul Meccanismo europeo di stabilità: "No alla ratifica in assenza di un quadro chiaro". Poi cita Bonomi: "Meglio uno strumento di politica industriale"

Mes, la Meloni assicura: "Finché sarò al governo l'Italia non accederà"

La linea del governo guidato dal centrodestra non cambia: è confermato il "no" al Meccanismo europeo di stabilità. Dunque da parte dell'esecutivo non vi è alcuna apertura a favore dell'attuale sistema del Mes, che a queste condizioni non viene percepito affatto come un'opportunità per il nostro Paese. A ribadire la posizione contraria è stata Giorgia Meloni, intervenuta in occasione del question time alla Camera: "L'Italia, finché ci sarà un governo guidato dalla sottoscritta, non potrebbe mai accedere al Mes. E temo che non potranno accedere neanche gli altri".

La linea del governo sul Mes

Il presidente del Consiglio ha fatto notare che, nonostante l'accordo modificativo del Meccanismo europeo di stabilità risalga al gennaio 2021, la riforma del trattato non è stata ancora portata a ratifica. A suo giudizio questo è da intendersi come "un segnale di quanto questa materia richieda un approfondimento". Anche perché non va dimenticato che proprio lo scorso novembre dal Parlamento è arrivato il mandato a non ratificarla e a non aprire il dibattito "in assenza di un quadro chiaro in materia di governance, di patto stabilità e in materia bancaria".

Comunque Meloni ha fatto sapere che il governo intende prendere "in seria considerazione" la proposta arrivata da Confindustria, chiarendo che sarebbe necessario discutere del quadro generale della governance europea e che le risorse destinate siano davvero utili per gli Stati che aderiscono. A tal proposito ha citato Carlo Bonomi, secondo cui "dovrebbe essere il momento di discutere come usarlo come uno strumento di politica industriale europea".

Il Terzo Polo insiste

La risposta del primo ministro è arrivata in seguito alla domanda posta da Luigi Marattin, che ha interrogato il governo sull'atteggiamento che vuole portare avanti sul tema del Mes. Il deputato renziano ha puntato il dito contro il centrodestra e, rivolgendosi ai banchi dell'esecutivo, ha sferrato l'attacco: "Voi demonizzate le condizionalità e lei dice prima tutto il resto poi il Mes, ma non si fa così. La verità è che avete ridotto la politica a un reality show in cui tutto è piegato allo slogan che vi piace di più".

In realtà Meloni ha posto l'attenzione sul fatto che le condizionalità rischierebbero di rivelarsi deleterie nel caso in cui si decidesse di accedere al Meccanismo europeo di stabilità, ma per l'esponente del Terzo Polo l'austerità è un argomento fuori luogo.

"Il Mes nasce per aiutare uno Stato quando questo perde l'accesso ai mercati e lo stesso avviene una banca, anziché lasciarla morire gli si forniscono prestiti. Se uno ha un vizio che lo porta a morire, tu lo aiuti e non lo lasci morire, ma cerchi di togliergli il vizio che lo ha condotto sin lì", ha aggiunto Marattin.

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