A passeggio tra storia e natura

Passo passo su ogni sentiero per raccontarlo fedele. Nasce così la cartina-guida dei sentieri escursionistici che ricamano Castiglione Chiavarese, con segnavia integrati dalle schede relative ai percorsi più interessanti e l'eventuale percorribilità in mountain bike e a cavallo. Un bell'oggetto che materializza l'intervento di anni su un territorio di 30 chilometri quadrati, una modulazione di quote che oscilla dai 120 ai 1094 metri, sei campanili e un'incredibile impennata demografica negli ultimi dieci anni. Macchia mediterranea, faggi, lecci, castagni, pini e abeti a coprire siti preziosi che parlano di Età del Rame.
«La nostra ricchezza» insiste il sindaco Fausto Figone, che per boschi e borghi ci va da sempre. Obiettivo turismo che il sito è intatto. Una buona ricettività con l'albergo al Santuario di Velva e decine di B&B, agriturismo, affittacamere e campeggi per 200 posti letti. A venti minuti dal mare, tra Cinque Terre, Moneglia e Casarza, è l'alternativa alla congestione costiera. Oggi la mappa per dare forma a quel lavoro di selezione qualitativa che raccontasse un paesaggio antropizzato e convertito ancora alla fruizione.
«L'impianto dei sei borghi è medievale - spiega Figone - e ci sono siti che rimandano al 3000 a.C.». Negli anni attivano campagne di studi: «Abbiamo scavato e catalogato nell'area del Monte Loreto, sede della miniera di rame più antica dell'Europa Occidentale, 3700 a.C., riattivata nell'800. E poi il San Nicolao, chiesetta e ospitale del XII-XIII secolo, con probabili tracce di colonizzazione già nell'Età del Rame e che a breve musealizzeremo». Ma l'operazione, in collaborazione con Regione, Provincia, Fie regionale, Comunità Montana Val Petronio e comuni limitrofi, investe tutti e sei borghi del comune, che nella cartina sono schizzati nelle loro peculiarità. Ci sono le Grotte del Frascarese, sempre Età del Rame, c'è il nucleo ottocentesco di Velva, c'è il mulino delle Liggie, funzionante, e il mulino-frantoio della Valle. Una terra ricca di agganci etnografici e tradizioni, «che aveva l'urgenza d'essere raggiunta agevolmente -spiega Figone-. Abbiamo scelto di sistemare vecchie mulattiere e creuze, tutti sentieri comunali, che collegano i borghi a fondovalle, a costa e passaggi di transito».

Cento chilometri di sentieri in tutto: garanzia di presidio sul territorio, percorribili da famiglie e indicati in ogni borgo da una dettagliata cartellonistica. Castiglione riparte da qui, dalla sua autenticità tradotta in cultura dell'accoglienza.

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