Passione secondo la Verdi omaggio al sommo Bach

Torna la Pasqua. Torna la Passione. Nel nostro caso, la Passione secondo Giovanni di Johann Sebastian Bach. Un classico. Di più. Un capolavoro. Di più. La summa di quanto la storia della musica, dalle origini a oggi, ha saputo offrire agli uomini. E a Dio. Quando si parla di opere così, è inutile fare riferimenti di genere. Qui si tratta di musica e basta e tutti, ma proprio tutti, dovrebbero avere l’opportunità di goderne almeno una volta, rigorosamente dal vivo. Un’opportunità a portata di mano per tre giorni (oggi ore 20.30, domani ore 20, venerdì ore 19.30) all’Auditorium Cariplo, con l’Orchestra Verdi diretta dal milanese Ruben Jais e il Coro Verdi guidato da Erina Gambarini oltre, naturalmente, ai cantori solisti coprotagonisti dell’esecuzione (info: 02-83389401/2/3, www.laverdi.org). E’ una tradizione nordeuropea felicemente importata a Milano dalla Verdi, quella di rappresentare ogni anno le Passioni di Bach, in periodo quaresimale, a ridosso della Pasqua. In questo 2010 il consueto appuntamento, divenuto un vero e proprio «must» per l’ensemble dell’Aditorium - esattamente come la «Nona» di Beethoven per Capodanno -, prevede l’«incontro» con la Passione secondo Giovanni per soli, coro e orchestra del genio tedesco di Eisenach, eseguita l’ultima volta dalla Verdi nel 2008. «Oggi, tuttavia, sarà diverso - spiega Jais, direttore residente e responsabile delle attività artistiche dell’orchestra di largo Mahler -. La “Johannes“, infatti, a differenza della “Matheus“, scritta nel 1727 in modo compiuto e definitivo, è un’opera la cui evoluzione ha attraversato tutta la vita di Bach. L’autore realizzò la prima stesura nel 1724, ma soltanto nel 1749, a un anno dalla morte, trovò la sua versione conclusiva. La “Passione secondo Giovanni“ di oggi e dei prossimi giorni della Verdi sarà eseguita con gli occhi della maturità del grande tedesco, all’apice del suo percorso, di uomo e di artista».

La formula scelta dal compositore - cristiano di fede luterana - poggia sul rispetto scrupoloso dei dettami evangelici, assunti a base di tutte le parti narrative della Passione di Cristo e affidati alla declamazione di un Evangelista e dei personaggi che lo affiancano.

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