Mancava solo la distribuzione gratuita di fave e pecorino. Per il resto, cera tutta quella «Roma alla carbonara» per la chiusura della campagna elettorale di Uolter: dai nani alle ballerine di craxiana memoria (e il povero Bettino si sarà rivoltato nella tomba), ai soliti Benigni e Jovanotti, dai fuochi artificiali, ai putipù. «Ultimi, disperati effetti speciali per cercare inutilmente di uscire dal tunnel...» chiosava perfido e altero, lex-ministro Matteoli, assai poco convinto delle assicurazioni ecologiste sullilluminazione solare (in realtà sulla capitale pioveva fitto e acido) per lultimo comizio.
Epperò Veltroni ci ha dato dentro come non mai. Ha chiamato a raccolta amiche ed amici Vip per lultimo affondo. Da Gigi Proietti a Serena Dandini, da Fiorella Mannoia a Gigi Magni, da Alessandro Haber a Isabella Ferrari. E da chi non poteva venire, come Carla Fracci, sè fatto spedire un mazzo di fiori per far vedere agli astanti quanto e come è amato. «Mi pare più berlusconiano di Berlusconi. A nani e ballerine ha aggiunto calciatori e veline...» commentava Roberto Maroni. Ma lui, Uolter, faceva spallucce. Mi amano tutti, il messaggio che cercava di dipanare intorno, facendosi circondare dai vip alla amatriciana. E per non apparire troppo provinciale, sè ricordato persino degli 80 anni di Ethel Kennedy, affrettandosi a spedirle un messaggio di auguri in cui non ha scordato di comunicarle di essere in campagna elettorale sempre seguendo il mito del suo Robert. Lei ha risposto, garbata, e la sua replica è stata prontamente pubblicizzata a tutto il globo manco fosse il verbo giunto da oltreoceano.
Peccato che proprio mentre teneva a ricordare le sue radici kennediane, la solita Sabrina Ferilli tenesse invece a far sapere come Veltroncino le riproponesse brividi antichi: «Ci riporta alla politica, come Berlinguer!». Chissà come lavrà presa il nostro, tutto impegnato a coniugare il Totti-pensiero con gli omaggi di George Clooney e ad estraniarsi invece dalla «vecchia politica» fatta di «sangue e merda» come predicava Rino Formica. La Veltroni-politics del resto è altra cosa: è fatta di «Roma nun se discute, se ama», di Benigni con cui circola sottobraccio al Tiburtino terzo e che diffonde il verbo: «Aho! io, te, Clooney e Totti! Che squadra! Uno più bello dellaltro...». È fatta, la nuova politica del Piddì, di un Pippo Baudo che compare allimprovviso a piazza del Popolo e comunica compunto: «Sempre stato di questa parte politica!». Così poco importa che Pino Daniele lo abbia snobbato a Napoli, o che De Gregori - a quanto dicono - gli abbia chiuso le porte in faccia.
Alessandro M. Caprettini
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