Roma - Il quotidiano Repubblica attacca Cicchitto e il Pdl fa quadrato attorno al capogruppo alla Camera accusato da Ezio Mauro di aver voluto "ripristinare il clima di guerra". La prima replica è arrivata dallo stesso Cicchitto: "Repubblica non può dire di essere stata attaccata da un parlamentare quando da alcuni mesi ci sta massacrando con una campagna di stampa che è un vero e proprio linciaggio. Noi non ci facciamo intimidire, ma nello stesso tempo registriamo il messaggio positivo e la pacatezza con cui si sono espressi ieri Bersani e Casini", ha detto intervenendo in aula nel dibattito sul voto di fiducia sulla Finanziaria. "Su questo terreno si può andare avanti - ha continuato - ma non ci genuflettiamo e non intendiamo fare nessun passo indietro nei confronti di chi ha fomentato una campagna di odio contro di noi".
Cota: attacchi non sveleniscono il clima "Chi oggi attacca così violentemente Cicchitto non contribuisce certo a svelenire il clima. Ieri il capogruppo del Pdl ha fatto un intervento politico e ha tutta la mia solidarietà", ha invece chiosato il presidente dei deputati della Lega.
Napoli: mauro si rilegga l'archivio... "Nel suo ultradecennale regno a Repubblica Ezio Mauro ha assunto il ruolo di ispiratore del centrosinistra, fustigatore del centrodestra, supremo giudice degli atti e dei comportamenti di Silvio Berlusconi. Con i suoi editoriali, i titoli sempre roboanti con il nome del premier legato a presunti scandali alla prova dei fatti finiti nella pattumiera della cronaca, è riuscito forse a cambiare perfino il modo di fare giornalismo in Italia", afferma Osvaldo Napoli, commentando la replica del direttore del quotidiano all’attacco del capogruppo del Pdl. "Ieri - continua - il presidente Fabrizio Cicchitto, fuori da ogni ipocrisia, ha citato un fatto che lo straordinario archivio on line di Repubblica è lì a dimostrare. E per quanto riguarda Santoro e Travaglio basta consultare altri archivi. Chiunque può vedere quale linguaggio sia stato utilizzato contro un unico bersaglio, Silvio Berlusconi. Non dico che Mauro non abbia ogni diritto di pensare e scrivere quello che gli pare, lui viene giudicato dai suoi lettori; come noi da nostri elettori. E se lui, com’è giusto che sia, ha le mani libere per attaccare chi vuole, anche ogni giorno, anche con il linguaggio usato negli ultimi anni da Repubblica, non può certo pretendere che chi è oggetto delle sue campagne di stampa tenga sempre la bocca chiusa".
Mottola: "E' linciaggio" Per un altro parlamentare Pdl, Giovanni Mottola, "l’aggressione subita dal presidente del Consiglio dimostra che le parole d’odio possono avere conseguenze terribili. Ma questo evidentemente non interessa a Repubblica che non potendo prendersela in queste ore con il premier ha deciso bene di tenersi in allenamento con il linciaggio mediatico di Fabrizio Cicchitto".
Bondi: "Attacco vergognoso" "C’è qualcosa di grottesco e di malsano nell’incredibile, vergognoso attacco contenuto nell’articolessa del direttore di Repubblica Ezio Mauro contro l’onorevole Fabrizio Cicchitto. Mauro ha superato ogni limite di decenza: il suo linguaggio ha assunto ormai connotazioni che non è nemmeno semplice definire: una sorta di mistura fra la menzogna sistematica stile Pravda e l’arroganza del fascismo degenerato di fine Ventennio". E' questo l'affondo del coordinatore del Pdl Sandro Bondi. "All’amico Fabrizio - aggiunge - persona mite e ragionevole, conosciuto per la sua vita di politico democratico coerente e misurato, va ovviamente tutta la nostra solidarietà. Al direttore di Repubblica, prima ancora che lo sdegno, va espresso lo sbigottimento di tutta la politica seria, normale, pronta a un dialogo costruttivo e al confronto". "Repubblica da mesi dà vita - prosegue Bondi - a un killeraggio mediatico senza precedenti nei confronti di una persona: Silvio Berlusconi. Killeraggio che, orchestrato dal direttore del quotidiano, coinvolge tutti coloro che osano schierarsi dalla parte del presidente del Consiglio - incidentalmente, la stragrande maggioranza degli elettori italiani". "Questa campagna d’odio senza precedenti ha favorito lo sviluppo di un brodo di coltura che ha generato, indirettamente, il gesto di domenica sera contro Silvio Berlusconi, e che solo per miracolo non ha prodotto conseguenze letali. Quel brodo di coltura è una triste e drammatica consuetudine per l’Italia: lo abbiamo visto produrre dai 'Cattivi maestri' negli anni immediatamente precedenti il terrorismo".
Appello alle forze moderate Le forze politiche "moderate e democratiche di entrambe le parti - esorta il coordinatore Pdl - devono realmente fermarsi, riflettere e, attraverso un dialogo costruttivo, isolare e disarmare moralmente chi - come Mauro, come Di Pietro, come Travaglio - sta cercando di riprodurre le medesime condizioni e di avvelenare nuovamente i pozzi della democrazia. È urgente ritrovare il filo di una discorso che non si può e non si deve interrompere: senza 'bavagli', senza violenze verbali, senza nient’altro che il buonsenso e l’amore per la nostra società civile e per le sue regole".
Domanda a Mauro "Infine, visto che a Mauro piacciono tanto le domande, gliene porrei una semplice e diretta: Lei, direttore
- chiede il ministro della Cultura - ha mai assistito in questi 15 anni a un solo comizio di un rappresentante
politico del centrosinistra davanti ai suoi elettori in cui persone legate a Forza Italia prima o al Pdl poi abbiano
inscenato una sistematica e violenta azione di disturbo e d’insulto nei confronti dell’oratore? Lei ha mai visto un
elettore del centrodestra istigato da chicchessia scagliare cavalletti o statuette sul volto di qualche
rappresentante del centrosinistra, o scrivere orribili romanzetti in cui si narra la morte violenta di qualche
rappresentante del centrosinistra?".
"Ecco - conclude Bondi - risponda a queste domande e capirà da solo chi fomenta l’odio e chi sta portando il
Paese verso il baratro.
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