Pechino non è gialla, ma noir

Per la prima volta in Cina, quindici fra i maggiori scrittori italiani e cinesi di noir si incontreranno per una settimana in un Convegno letterario che si svolgerà dal 13 al 18 ottobre

Pechino non è gialla, ma noir

Per la prima volta in Cina, quindici fra i maggiori scrittori italiani e cinesi di noir si incontreranno per una settimana e confronteranno le loro esperienze in un Convegno letterario che si svolgerà a Pechino e Tianjin dal 13 al 18 ottobre, su iniziativa dell'Istituto Italiano di Cultura di Pechino, diretto da Barbara Alighiero. All'organizzazione ha collaborato Alessandro Vaccari, che spiega: «Sappiamo bene come nel passato storico Italia e Cina abbiano vissuto stagioni di intenso confronto culturale e florido scambio economico. Oggi, che la Cina è tornata a essere la protagonista del futuro dell'umanità, la narrativa cinese parla direttamente anche al nostro pubblico, non più da una specie di lontananza esotica, perchè gli autori partecipano da protagonisti allo scambio che la globalizzazione consente tra i diversi paesi. Dagli anni Novanta poi, anche i nostri autori arrivano in Cina senza mediazioni di altre lingue, come in passato». Gli scrittori che partecipano all'inziativa sono Piero Colaprico, Danila Comastri Montanari, Giancarlo De Cataldo, Giorgio Faletti, Feng Hua, Marcello Fois, He Jiahong, Isaia Iannaccone, Carlo Lucarelli, Bruno Morchio, Nanpai Sanshu, Margherita Oggero, Qiu Xiaolong, Alberto Toso Fei e Zhang Muye. Al convegno, che si aprirà con una video intervista di Andrea Camilleri, sono invitati come osservatori anche case editrici italiane e cinesi. «Si è voluto promuovere un'azione di confronto e di scambio tra i due universi narrativi, e si è voluto farlo attraverso il genere letterario del giallo e del noir, che riesce in modo unico e particolare a descrivere e interpretare la società - conclude Vaccari - È un genere di elezione per conoscere i luoghi e penetrare nei meandri della psiche, tra inquietudini e passioni, tra storia passata e dinamiche del presente». A latere del convegno, aperto al pubblico, saranno proiettati film e sceneggiati tratti dalle opere degli scrittori partecipanti (tutti con sottotitoli in cinese). Intanto l'Istituto di cultura di Pechino, che ha provveduto alla traduzione di brani dei libri italiani e cinesi e delle biografie degli scrittori, ha dedicato al convegno il numero di ottobre della rivista CIaO, scaricabile sul sito www.iicpechno.esteri.it. Quali Atti del Convegno, l'Istituto ha chiesto a tutti i partecipanti di scrivere un breve racconto ambientato a Pechino, da pubblicarsi bilingue.

Nella serata conclusiva a Pechino sarà assegnato il premio per la migliore traduzione in cinese di un'opera italiana del 2008, scelta da un sondaggio tra gli iscritti alla Newsletter dell'Istituto. Dopo il convegno, alcuni degli scrittori terranno conferenze a Dalian, Xian, Shanghai, Chongqing e Canton.

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