La promessa è impegnativa: «Ti risponderemo al più presto dandoti risposte utili e complete», assicura il Comune. «Questo è il mezzo più rapido ed efficace per inviare privatamente agli uffici le proprie richieste», spiega la Provincia. Entrambi lo fanno attraverso il proprio sito Internet. Il meccanismo è semplice: il cittadino con il computer spedisce une-mail (una lettera, in pratica) con la richiesta di informazioni allistituzione, che un secondo dopo la riceve. Non servono buste, francobolli o buchette dove infilare la lettera. È il mezzo più veloce, insomma. Ma la risposta? Arriva in tempi rapidi come promesso? Per scoprirlo abbiamo inviato 39 messaggi (25 alla Provincia, 14 al Comune) ai diversi uffici o ambiti elencati nei due siti Internet. In più di un terzo dei casi (9 su 25) Palazzo Isimbardi non risponde. Quando lo fa, ci riesce in tempi più rapidi del Comune, che nel complesso è però più affidabile (tutti i messaggi ricevono risposta). Ci sono poi i «big» della politica. Abbiamo chiesto informazioni via posta elettronica al sindaco Gabriele Albertini e al suo vice Riccardo De Corato, a Filippo Penati, numero uno della Provincia, ad Alberto Mattioli, suo vice, e infine a Roberto Formigoni, presidente della Regione. Penati è lunico che, un mese dopo la richiesta, non ha ancora risposto.
La domanda, per tutti, è generica: «Vorrei scrivere una lettera al ... (segue il nome del destinatario) A che indirizzo posso mandarla?», firmato Mario Costa. Il messaggio che la contiene viene spedito il pomeriggio di mercoledì 3 agosto dallindirizzo di posta elettronica gb_milano2000@katamail.com. I più rapidi nella risposta sono i due «vice»: Mattioli impiega 32 minuti, De Corato unora. Il sindaco Albertini risponde il giorno seguente, a Formigoni ne servono due. Da Penati, invece, nemmeno una riga. È agosto, alle segreterie (sono loro a rispondere, non direttamente il politico) potrebbe essere sfuggita le-mail. Per questo domenica 7 alle 20.55 parte il «sollecito»: il messaggio, identico, è rispedito allindirizzo presidenza@provincia.milano.it, quello indicato dal sito Internet. Ma dal numero uno di Palazzo Isimbardi nessuna risposta.
Ci sono gli uffici, poi. La richiesta di spiegazioni a Palazzo Isimbardi, il più generica possibile, varia a seconda del settore. Parte dallindirizzo giovanni.buzzatti@gmail.com, Gianni Buzzatti è la firma al piede del messaggio. La Provincia, nel sito, spiega che è possibile rivolgersi a 25 uffici. In dodici casi la risposta arriva in giornata. I più veloci sono i settori Sport (30 minuti) ed Economia e lavoro (due ore, messaggio dettagliato) e innovazione e la rivista «La provincia in casa». Le richiesta di informazioni vengono spedite tra il 3 e 4 agosto. Tempestivi (risposta il giorno dopo la richiesta) sono altri nove uffici, servono sei giorni per ricevere notizie sullIdroscalo (chi risponde si scusa però per il ritardo), cinque sul Piano territoriale. Fin qui le note liete.
Chi invia una richiesta alle sezioni Educazione alimentare, Tributi e Alberghi si vede recapitare un messaggio che annuncia: indirizzo inesistente. In altri sei casi la risposta non è ancora arrivata.
E il Comune? Attraverso il sito Internet di Palazzo Marino si può scrivere a 14 uffici o settori. La maggior parte delle richieste (11) viene spedita il pomeriggio del 2 agosto, le prime risposte arrivano l8, sei giorni dopo. Nel frattempo (il 7) è partito il «sollecito», che sblocca la situazione. In tre casi (Edilizia, Sport, Cultura, Salute e solidarietà) si fa riferimento a un messaggio che dovrebbe già essere giunto. Gli uffici ricordano al cittadino di aver risposto alla sua richiesta inviata in data precedente (era la prima, del 2 agosto).
Colpa dei cervelloni elettronici? Probabile. Perché chi riceve la prima richiesta di informazioni una settimana dopo gli altri (Statistiche, Servizi e informazioni utili) risponde al massimo in tre giorni.
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