Berlino - L’Olocausto deve servire da insegnamento: guai a "ignorare dittatori assetati di sangue". E oggi è l’Iran, con i suoi impianti atomici e le sue armi nucleari, che rappresenta il pericolo più grande per il mondo intero. A parlare, nel 65/mo anniversario della liberazione di Auschwitz, è il presidente israeliano e premio Nobel per la Pace, Shimon Peres, che ha tenuto un discorso storico al Bundestag, la Camera bassa del Parlamento tedesco.
L’intervento, pronunciato in lingua ebraica, è durato circa 30 minuti ed è stato applaudito più volte. Nel Giorno della Memoria il leader israeliano non si è limitato a guardare al passato. Peres, infatti, non solo ha detto che è giusto punire coloro che durante il regime nazista si sono macchiati dei crimini così orrendi, ma ha anche lanciato un appello al presente, criticando duramente il regime iraniano. Parole, queste, che ieri erano state precedute da dichiarazioni altrettanto aspre della guida suprema dell’Iran, Ali Khamenei, secondo il quale "un giorno verrà in cui le nazioni della regione (mediorientale, n.d.r.) assisteranno alla distruzione del regime sionista".
Peres, il terzo presidente israeliano che abbia mai parlato davanti al Bundestag, non ha esitato a usare questo prestigioso palcoscenico per lanciare un messaggio a tutto il mondo, proprio mentre la comunità internazionale è chiamata a valutare possibili ulteriori sanzioni contro Teheran sulla questione del nucleare. Israele, ha detto, respinge "un regime fanatico che disprezza la Carta delle Nazioni Unite". Un regime che possiede impianti atomici e armi nucleari, con le quali terrorizza il proprio Paese e altre nazioni, ha proseguito, e che "costituisce un pericolo per il mondo" intero. Per questo, ha spiegato, i milioni di ebrei uccisi dai nazisti devono servire da insegnamento: "Mai più si potranno ignorare dittatori assetati di sangue che si nascondono dietro maschere demagogiche e pronunciano slogan omicidi".
Riferendosi poi alla rinnovata minaccia di sanzioni all’Iran fatta ieri dalla cancelliera tedesca Angela Merkel, il presidente israeliano ha riconosciuto gli sforzi di Berlino: "Siamo incoraggiati dal fatto che la nuova Germania abbia preso una posizione chiara e decisa su questa questione", ha commentato. In attesa della presidenza di turno francese del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, che secondo la Merkel contribuirà a rendere "decisivo" il mese di febbraio per una decisione sulle sanzioni, Peres ha comunque sottolineato che non bisogna neanche dimenticare il passato.
Anche in questo caso, il messaggio è stato chiaro: i criminali nazisti ancora in vita devono essere portati davanti alla giustizia. "Vi prego di fare tutto il possibile per dare a questi criminali la giusta punizione", ha detto. E poi: "Dal nostro punto di vista, questa non è una vendetta. Si tratta di fare educazione".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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