Il 23 luglio 2011 moriva Amy Winehouse, cantante e voce inconfondibile che - seppur in modo breve - ha saputo lasciare un segno indelebile nel panorama della musica mondiale. Prima vera esponente del nuovo "soul bianco", la cantante londinese si fece notare nel 2003 con l'album di debutto "Frank", entrando nei primi posti delle classifiche europee e ottenendo i primi riconoscimenti. Il successo vero arrivò pochi anni dopo, nel 2007, quando il mondo intero riconobbe le sue doti artistiche, ma la fama fu macchiata dai numerosi problemi dell'artista legati a droga, alcol e disturbi alimentari. Nell'aspetto, nella voce e nella sua musica, Amy Winehouse ha saputo distinguersi per l'originalità oltre che per l'incredibile talento. La sua prematura scomparsa ha lasciato un vuoto incolmabile nella scena musicale contemporanea ma è diventata allo stesso tempo un pezzo di storia della musica mondiale.
Amy Winehouse, Back to black e il successo
Otto anni. È il tempo che il pubblico ha avuto a disposizione per godere del talento indiscutibile di Amy Winehouse. Dopo l'uscita del suo primo album, con il quale si fece apprezzare da pubblico e critica, l'artista inglese raggiunse il successo con il disco "Back to Black", pubblicato il 27 ottobre 2006. Brani come "Rehab", "Love Is a Losing Game" e l'omonimo singolo "Back to Black", scalarono le classifiche di tutto il mondo. Dal Regno Unito agli Usa passando per l'Europa, Amy Winehouse conquistò schiere di fan e vinse cinque Grammy Awards nel 2008.
L'album è travolgente ma racconta dei suoi periodi più bui, quelli della depressione, dell'uso smodato di droghe, dell'abuso di alcol e persino della fine della relazione con compagno Blake Fielder-Civil. Amy parla al cuore della gente, senza filtri, mettendo in musica tutti i suoi demoni e le sue paure. "Scrivo solo di cose che mi sono successe… Cose personali che non posso dimenticare", confessò l'artista dopo l'uscita dell'album. Ma "Back to Black" è anche il titolo del film, uscito ad aprile 2024, che ripercorre la vita dell'artista dall'adolescenza al giorno della morte.
Amy Winehouse, le cause della morte
Gli anni della fama e della popolarità coincisero con i gravi problemi di dipendenza di cui Amy Winehouse soffriva. Nel corso della sua breve carriera, in più di una occasione, l'artista si mostrò in stato confusionale, alterata dagli effetti dell'alcol e delle droghe. La situazione peggiorò dopo la fine del matrimonio con Blake Fielder-Civil e il tracollò si manifestò davanti agli occhi del suo pubblico nel 2011. La lavorazione del suo terzo album era in alto mare e in occasione del primo concerto del suo nuovo tour, in Serbia, salì sul palco ubriaca, tanto da indurre il suo staff a rinviare la tournée di alcune settimane. L'ultima apparizione pubblica è datata 20 luglio 2011 all'iTunes Festival di Londra. Tre giorni dopo, Amy Winehouse fu trovata morta nel letto della sua abitazione in Camden Square. Ogni tentativo di rianimarla fu vano.
In un primo momento l'autopsia escluse che l'alcol fosse stata la causa del decesso, ma nell'ottobre dello stesso anno, tre mesi dopo il decesso, le autorità confermarono che nel sangue della cantante c'era una concentrazione di alcol cinque volte superiore al consentito e che la morte era stata causata da uno shock chiamato "stop and go", un arresto dovuto a un'overdose di alcol dopo una lunga astinenza.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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