Devastò le rose a Sanremo, ora la procura "salva" Blanco: chiesta l'archiviazione

A tre mesi dai fatti, la procura di Imperia ha presentato la richiesta di archiviazione nei confronti di Blanco, che era stato accusato di danneggiamento aggravato

Devastò le rose a Sanremo, ora la procura "salva" Blanco: chiesta l'archiviazione

Potrebbe finire in una bolla di sapone il caso Blanco. La Procura di Imperia ha chiesto l'archiviazione nei confronti del cantante bresciano, che lo scorzo febbraio ha devastato il palco dell'Ariston in seguito a un problema tecnico durante la sua esibizione al festival di Sanremo. La richiesta è stata depositata e l'accusa di danneggiamento aggravato della coreografia potrebbe cadere.

I fatti

I fatti risalgono all'8 febbraio scorso, quando Blanco è stato ospite al festival di Sanremo. Sul palco del teatro Ariston il giovane cantautore si stava esibendo con il nuovo singolo "L'isola delle rose", ma un problema tecnico alle cuffie ha scatenato il suo raptus violento. Blanco ha iniziato a sferrare calci alle composizioni floreali, che facevano da scenografia, distruggendo quasi tutto. Intervenuto sul palco per riportare l'ordine, Amadeus ha invitato l'artista a cantare nuovamente, ma i fischi del pubblico hanno convinto Blanco a ritirarsi nel backstage.

L'esposto del Codacons

L'episodio ha sollevato una forte polemica e il Codacons - seguito da alcuni esponenti politici - ha presentato un esposto, in cui si chiedeva alla procura di Imperia di procedere legalmente contro Blanco sulla base dell'art. 635 del codice penale, che prevede la reclusione da uno a cinque anni per il danneggiamento di beni e oggetti in occasione delle manifestazioni pubbliche. Nell'esposto l'associazione dei consumatori metteva in mezzo anche la Rai, invitando la procura a valutare eventuali "complicità". Così, nonostante le scuse pubbliche sui social, l'inchiesta a carico di Riccardo Fabbricone si è aperta.

La richiesta di archiviazione

A tre mesi dall'inizio delle indagini, la Procura è pronta a chiedere l'archiviazione del caso, ma sulle motivazioni vige il massimo riserbo. "C'è stata una risposta della Rai, Amadeus è stato ascoltato dalla Digos di Milano e sulla base delle giustificazioni fornite, riteniamo che il fatto si possa archiviare", afferma il procuratore di Imperia, Alberto Lari come riporta l'agenzia di stampa Ansa. Il risvolto della faccenda, però, non ha incontrato il favore del Codacons e l'associazione è pronta a opporsi alla richiesta di archiviazione.

Il Codacons si oppone

Nelle scorse ore il Codacons ha fatto sapere che presenterà opposizione alla richiesta di archiviazione della procura di Imperia: "Non condividiamo la richiesta di archiviazione. Anche a seguito di quanto emerso dopo i fatti e delle evidenze secondo cui non si sarebbe trattato di una scena concordata con la Rai, ma di una vera e propria esplosione di rabbia da parte dell'artista.

Crediamo ci siano tutti gli estremi per proseguire l'inchiesta e accertare i fatti dinanzi al Tribunale, e per questo presenteremo formale opposizione alla richiesta di archiviazione presentata dalla procura". La nota porta la firma del presidente Carlo Rienzi e l'associazione promette di muoversi rapidamente per tenere aperto il caso.

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